Il Messaggero: Consulenze Atac, manager a giudizio. Due milioni a San Marino

Il Messaggero: Consulenze Atac, manager a giudizio. Due milioni a San Marino

Il Messaggero (Roma – Metropoli)11 May 2016

Consulenze Atac, manager a giudizio`

La Procura ha chiesto il processo per tre ex dirigenti: tra il 2007 e il 2010 si sarebbero appropriati di un milione

Le collaborazioni sarebbero state fittizie: accusati di peculato l’ex ad Gioacchino Gabbuti, Antonio Cassano e Mauro Anselmi

SECONDO I PM QUELLE SOMME ERANO DESTINATE A MIGLIORARE LE CONDIZIONI DEI MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICO ` Per l’accusa i tre ex manager si sarebbero appropriati di denaro che doveva essere utilizzato per migliorare le condizioni dei mezzi di trasporto pubblico

    Sara Menafra

IL PROCESSO

 Rischiano di finire alla sbarra, l’ex amministratore delegato di Atac Gioacchino Gabbuti, il direttore generale dell’epoca Antonio Cassano e Mauro Anselmi, membro del collegio sindacale di Atac Patrimonio. Per tutti e tre, i pm Laura Condemi e Alberto Pioletti hanno chiesto il rinvio a giudizio.
L’ACCUSA
Secondo i pm, che li accusano di peculato, Gioacchino Gabbuti, Antonio Cassano e Mauro Anselmi, si sarebbero appropriati di un milione e 62 mila euro. I soldi, in teoria, sarebbero dovuti essere destinati a migliorare le condizioni dei mezzi di trasporto. Secondo la Procura, tra il 2007 e il 2010, invece, i tre avrebbero stipulato contratti di consulenza e disposto una sfilza di ordini d’acquisto «per attività di mera facciata», scrivono i pm negli atti, da effettuare con la società Pragmata Srl, alla quale sarebbe stata affidata una consulenza da un milione e due. Peccato che, nel febbraio del 2007, Gabbuti e Cassano avessero acquisito la titolarità del capitale dell’azienda in questione, intestandolo, per l’accusa, a società fiduciarie offshore.
IL PRESTANOME
Le quote dei manager sarebbero poi state trasferite a un prestanome: Umberto Bianchi, rappresentante legale e liquidatore della Pragmata. Tutto, si legge nel capo di imputazione, «in ragione dei ruoli effettivi, dei poteri e delle cariche rispettivamente rivestite all’interno» dell’Atac. Cassano e Gabbuti in particolare, «conferivano incarichi di consulenza per un importo pari a 1.545.840 euro» alla stessa Pragmata. Sempre gli approfondimenti della Guardia di finanza hanno poi rintracciato, ancora una volta a San Marino, conti correnti intestati a Gabbuti per due milioni.
SAN MARINO
L’ex ad caro al centro sinistra ma rimasto in sella per alcuni anni anche col centro destra, a gennaio aveva deciso di presentarsi ai pm. Ammettendo che sì, in effetti, aveva dato consulenze alla Pragmata, ma negando che fosse di fatto lui ad intascare i soldi. Dopo l’attribuzione degli incarichi ai vertici di Atac, Gabbuti diceva di aver affidato tutte le sue società ad altri e di non avere più alcun particolare ruolo. Difende anche i due milioni sui conti a San Marino: «Non sono i soldi provenienti da Atac che sono andati ai consulenti, sono il frutto del lavoro di una vita».
PATTEGGIAMENTO
Nei mesi scorsi, Gabbuti era sembrato interessato a patteggiare la pena, purché la procura gli contestasse il reato di abuso d’ufficio invece del più grave peculato. Poi però l’accordo si sarebbe arenato perché i soldi acquisiti non sono stati restituiti.
Antonio Cassano, l’ex manager di Atac, è rimasto per vario tempo nella galassia Atac. Nel 2014, è diventato il direttore operativo della King Long Italia, la costola nostrana della società cinese che produce bus. E’ stato lui ad occuparsi dell’affare dell’acquisto di circa 800 bus nuovi in quanto capo dell’area amministrativa. Quando lasciò Atac, nel 2010, il manager aveva ottenuto da Atac (l’ad era Carlo Tosti) (braccio destro di Gioacchino Gabbuti), una buona uscita premio da 1,2 milioni di euro. 

 

 

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