Informazione di San Marino: “Pino Guidi striglia governo e Bcsm su memorandum con Bankitalia e Npl”

Informazione di San Marino: “Pino Guidi striglia governo e Bcsm su memorandum con Bankitalia e Npl”

Il presidente uscente punta il dito sulle mancanze ed esprime preoccupazione sul conferimento degli Npl al veicolo pubblico.

ANTONIO FABBRI – L’Ente Cassa di Faetano, l’ente proprietario della Banca di San Marino rinnova il proprio direttivo. Alla presidenza dell’Ente viene nominato Marco Beccari che sostituisce il presidente uscente, Giuseppe Guidi. Ed è proprio Pino Guidi, nella sua relazione a mettere in evidenza una serie di criticità non da poco, non tanto per la banca e l’ente, quanto piuttosto per le ripercussioni che su Ecf e Bsm e, più in generale, sull’intero sistema bancario hanno le scelte, o le imposizioni, di Banca Centrale e del Governo.

Pino Guidi, pur affermando che “l’attuale governance di Banca Centrale è probabilmente fra le più efficienti da quando l’Istituzione è presente in questo Paese”, snocciola tuttavia una serie di considerazioni a partire dai costi di Via del Voltone.

“Il costo della Vigilanza è di una rilevanza molto forte rispetto alla raccolta e al business delle imprese bancarie. La raccolta complessiva del sistema al 31.12.2021, pari a 5.500.000.000 euro, è da riferirsi al valore di un buon sportello di una media banca europea. Se vogliamo confrontare i dati relativi al costo della governance di Bsm Spa, pari ad euro 265.500, con i costi della Vigilanza, pari ad euro 487.000 per quanto di nostra competenza, emerge una sproporzione che deve far ragionare le autorità di competenza”. In sostanza Bsm paga la propria governace poco più della metà di quanto versa per mantenere la Vigilanza.

“Altra considerazione di rilievo prosegue – è dovuta alla valutazione che i più fanno dall’esterno sugli effetti che derivano dalle disposizioni provenienti dalla Vigilanza. A tal proposito abbiamo rilevato che le regole e le formalità poste dai regolamenti direttivi e dalle circolari esplicative, hanno ingessato l’operatività delle banche. I dipendenti applicano alla lettera le disposizioni impartite e si tutelano dai rischi professionali con la burocrazia e le segnalazioni. Ha prevalso la cultura sanzionatoria rispetto a quella formativa e dell’accompagnamento professionale nel percorso di crescita del sistema. Sarebbe interessante conoscere quante segnalazioni al giorno vengano fatte dagli operatori del credito e della finanza agli Organi competenti per comprendere come la cultura del difendersi dal rischio abbia avuto il sopravvento rispetto alla crescita, allo sviluppo e alla voglia di mettersi in l’indice di solvibilità avrebbe sofferto di qualche decimale, ma avrebbe prodotto nel breve periodo un recupero che avrebbe dato interessante vigore sia all’indice di solvibilità che al decremento del valore degli NPL. Si potrebbe dire tanto, ma ci pare già incisivo quello che abbiamo dichiarato e lo facciamo non per indispettire o provocare, ma perché occorre far tesoro del buon senso, della razionalità, della proporzionalità e di quella buona dose di Sammarinesità che ci ha sempre preservato ed è sempre stato un valore per la nostra Comunità”.

Dunque Pino Guidi rileva che la cultura sanzionatoria anziché quella di promozione e formazione ha finito per generare un timore tale che la finalità degli operatori del settore è più quella di tutelarsi dalle responsabilità, piuttosto che assumersi l’onere della crescita e dello sviluppo nel rispetto delle regole.

Ma non finisce qui. Guidi nell’elencare cosa ci si aspetta da governo e da Bsm evidenzia una serie di criticità e di mancanze, a partire dal Memorandum con Bankitalia, e il rischio che gli Npl che dovessero essere sottratti alle banche per l’imposizione delle operazioni legate al famoso “veicolo pubblico” che li dovrebbe gestire, possano causare difficoltà agli istituti.

“Cosa ci aspettiamo e cosa chiediamo? Al governo di portare a casa una volta tanto questo benedetto Memorandum con Banca d’Italia, aprire il mercato all’esterno, dare impulso e credibilità al sistema con atti concreti e con trattati che vadano oltre alla semplice stretta di mano. Occorre andare alla ricerca di seri e professionali investitori nel campo del credito e della finanza. Lasciamo a questa Assemblea le considerazioni su quanti anni sono che in questo Paese non arriva un investitore di rilievo: questa domanda se la deve fare solo la gente comune?

A Banca Centrale chiediamo di essere meno costosa nella sua organizzazione generale, di calibrare le norme e l’attività in relazione al mercato reale, come pure le chiediamo che arrivino i risultati dalle relazioni con le Istituzioni Italiane, con quelle Europee ed Internazionali.

Crediamo sia giusto chiedere al Governo e a Banca Centrale un’apertura di credito per i mancati risultati di riconoscenza e gratitudine derivanti dalle molteplici e poderose attività di sostegno al sistema bancario e all’economia del Paese promosse da Bsm ed Ecf sino ad oggi.

Ad ABS chiediamo che sia dato corso ad un lavoro sinergico che metta in relazione le aspettative degli amministratori e degli investitori/proprietari, per divenire una forza propositiva capace di attivare un tavolo di lavoro e confronto insieme a Governo e Banca Centrale”. Quindi il nodo Npl, Bsm ne dovrebbe conferire 320milioni.

“A tutte e tre le istituzioni sopraccitate poniamo una problematica molto sentita nel paese che ha tutta una serie di ragionamenti sommersi e non ufficiali che ruotano sul tema dei crediti non performanti (NPL).

L’esperienza di Cassa di Risparmio insegna che, pur avendo avuto il benestare di tutte le istituzioni sopraccitate, gli NPL di detta Istituzione non hanno trovato un equo valore di cessione, la dimostrazione sta nel fatto che detti NPL sono passati di mano più volte ed appare ovvio ritenere che forse per ogni passaggio c’era un vantaggio economico che San Marino ha perso.

 

Oggi l’insistente richiesta di conferire tutti gli NPL presenti nella pancia delle banche (per Banca di San Marino parliamo di circa 320 milioni di euro), pena un’imposizione regolamentare se il tutto non viene conferito, rappresenta una preoccupazione per molti.

Siamo in pochi a dirlo, ma su questo tema noi chiediamo ponderazione, proporzionalità, gradualità e buonsenso, con la consapevolezza che la ricchezza del territorio non deve essere regalata a nessuno. Bene, non sappiamo se saremo ascoltati, ma saremo certamente attenti osservatori”.

In sostanza, dunque, il nodo è quello della cessione degli Npl al famoso veicolo pubblico che lo dovrebbe gestire e recuperare. Ancora non sono chiari i contorni dell’operazione, ma Pino Guidi pone una forte preoccupazione sulle modalità di conferimento e successiva gestione.

Non solo. Parla infatti di “insistente richiesta” per una ipotesi di conferimento in blocco degli Npl, dalle banche al veicolo. Per premere su questa cessione, che probabilmente non sarebbe indolore per le banche soprattutto per quanto riguarda i crediti maggiormente solvibili, viene prospettato un regolamento che, probabilmente, sarebbe penalizzante per le banche che decidessero di tenersi in parte gli Npl. Questione, dice il presidente uscente, che preoccupa molti.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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