RASSEGNA STAMPA – Al capo dello Stato è stato mostrato il facsimile del codice che tramanda la storia del santo fondatore dell’antica Repubblica: è stato realizzato dalla Imago
GIUSEPPE CATAPANO – Un pezzo di storia. In senso figurato, ma anche letterale. Già, perché al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della visita di Stato di mercoledì a San Marino, è stato mostrato proprio questo: un pezzo di storia. L’ambasciata d’Italia ha infatti portato ed esposto sul Titano il manoscritto altomedievale F III 16, scritto a Bobbio e conservato a Torino nella biblioteca nazionale universitaria, in quanto il più antico testimone – risale al decimo secolo – della Vita Sanctorum Marini et Leonis, cioè del racconto che tramanda la storia del santo fondatore dell’antica Repubblica. Nella circostanza è stato mostrato al presidente il prototipo del facsimile di questo codice. A realizzarlo è stata un’azienda riminese, eccellenza italiana del settore: la Imago, realtà guidata dal ceo Barbara Bertoni che si occupa proprio della riproduzione di antichi manoscritti.Il testo è stato illustrato al presidente Mattarella da Maria Giovanna Fadiga, filologa e ambasciatrice italiana a San Marino. È stata lei, davanti alla teca che conserva le pagine del manoscritto a Palazzo pubblico, a spiegarne i contenuti. «Un momento piacevole – osserva la professoressa Fadiga – Il presidente si è mostrato molto interessato, evidentemente siamo riusciti a stimolare la sua curiosità. Non vedevo l’ora di raccontare la storia di quel manoscritto al capo dello Stato che rappresentiamo: è stata una bella esperienza» (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino