La Serenissima: Aeroporto Fellini, l’aut aut di Lonfernini: ‘O riparte o guarderemo altrove’

La Serenissima: Aeroporto Fellini, l’aut aut di Lonfernini: ‘O riparte o guarderemo altrove’

La Serenissima

Il segretario di Stato al Turismo: “Non possiamo contare su Rimini per una programmazione adeguata”

Aeroporto Fellini, l’aut aut di Lonfernini: “O riparte o guarderemo altrove

Laura Fincato (presidente AiRiminum): “Presa di posizione che infastidisce come una puntura di zanzara”

L’aeroporto internazionale di Rimini e San Marino “Federico Fellini” rischia di perdere un pezzo importante del suo nome. E non solo. La piccola Repubblica, sua storica partner, infatti sta perdendo la pazienza, ora che come non mai ha bisogno di rilanciare la sua economia partendo proprio dal turismo estero.

E proprio dal segretario di Stato al Turismo, il segretario di Stato Teodoro Lonfernini, contattato dall’agenzia ‘’Dire’’, è arrivato l’ultimatum: “O il Fellini parte e decolla definitivamente – manda a dire – o davvero forse il mio governo è il caso si interroghi su quella sua partecipazione”. Ad oggi infatti, malgrado la ripartenza di AiRiminum, “l’infrastruttura – motiva Lonfernini – non riesce a garantire ai territori, compresa la Repubblica di San Marino, quella piena operatività per un flusso turistico internazionale”. A preoccupare il Titano è poi l’associazione con il proprio nome: “Quella infrastruttura ha una denominazione che riguarda anche la Repubblica di San Marino”, puntualizza contrariato Lonfernini. “Dobbiamo davvero interrogarci su quello che è il vero progetto da lanciare da qui ai prossimi cinque anni”, ribadisce il portavoce del governo sammarinese. “O il Fellini decolla definitivamente -continua- o cerchiamo alternative possibili”.

Lonfernini le spiega: in parte San
Marino può contare su “un piccolo
progetto interno”, ovverorelativo all’aeroporto di Torraccia,
che può essere ampliato e valorizzato.
Oppure può guardare
poco più lontano di Rimini,
ovvero a Bologna
e al suo aeroporto:
“Una struttura –
prosegue – che
può garantire
maggiormente
quel flusso turistico
internazionale”,
Attraverso
il Marconi infatti
“possiamo pensare di
avere una corretta promozione
e poi anche la possibilità
di trasferimento alla Repubblica
di San Marino”.
Su questo il Titano sta già “abboccando”
con Bologna ma solo
“in funzione del fatto – puntualizza
il segretario – che su Rimini
non possiamo contare per una
programmazione adeguata”.

Quindi sull’apertura di desk,
punti informativi e trasferimenti
“stiamo già ragionando – rivela
il segretario – con l’Assessore
regionale al Turismo dell’Emilia
Romagna”, Andrea Corsini.
Infine, Lonfernini vuole togliersi
un ultimo sassolino dalle scarpe,
nei confronti dell’aeroporto riminese,
puntando il dito contro la
pagina web del Fellini: “Nell’era
del web marketing – lamenta – il
sito è statico, poco accattivante
e, per usare un eufemismo, fortemente
inadeguato”.

Sempre nella giornata di ieri
è arrivata la replica da parte
del presidente di AiRiminum, Laura Fincato: “Il governo
di San Marino
abbia una voce univoca
nei prossimi confronti con
la Repubblica Italiana, con Enac
e infine con AiRiminum 2014, in
modo che ciascuno, il ‘Fellini’,
il ‘Marconi’ o qualunque altro
aeroporto abbia certezza rispetto
agli interlocutori e alle loro
idee”. Una presa di posizione,
quella di Lonfernini, rimarca la
fincato, che “stupisce e infastidisce,
come una puntura di zanzara”,
anche per la scarsa informazione.
Ben diverso, sottolinea
Fincato, era stato il comportamento
del collega all’Industria,
Marco Arzilli, che lo scorso 9
maggio in occasione della presentazione
delle ‘Linee strategiche
per lo sviluppo’ dello scalo
di Miramare aveva “salutato con
soddisfazione la presenza della
bandiera del suo Paese, accanto
a quella dell’Italia e a quella
dell’Unione europea”.
Tra l’altro durante i “numerosi
incontri con i rappresentanti politici
e con i tecnici” della piccola
Repubblica, rimarca il presidente
di AiRiminum, “non abbiamoavuto il piacere di incontrare”
Lonfernini.
Certo, aggiunge, “tutti possono
avere ed esprimere pareri e opinioni”,
ma “forse una maggiore
attenzione andrebbe esercitata
da chi rappresenta le istituzioni”.

Insomma la materia merita “serietà
e moderazione nei toni e
nei giudizi, con attenzione a non
confondere ruoli e problemi”.
La società che gestisce lo scalo
di Rimini ha sempre parlato del
2015 come “l’anno zero”, ricorda
l’amministratore delegato, Leonardo
Corbucci, e “sicuramente
per il rilancio non c’è bisogno del
‘’salvatore della patria’’, ma di
un impegno collettivo della nuova
società di gestione, di tutti i
soggetti istituzionali e degli operatori
economici della Riviera”.
È necessario anche “un sistema
di servizi adeguato e in linea ad
altre piazze del Mediterraneo”
come la Spagna.
Un compito, conclude Corbucci,
“del territorio nel complesso,
compreso l’’aeroporto che va inteso
come un soggetto istituzionale,
a disposizione di tutti”.

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