La Tribuna Sammarinese: Alessandro Rossi e Gian Nicola Berti scendono in campo

La Tribuna Sammarinese: Alessandro Rossi e Gian Nicola Berti scendono in campo

La Tribuna sammarinese

San Marino. “Progetto politico nuovo, partendo dalle proposte di Mularoni”

Alessandro Rossi e Gian Nicola Berti    
pubblicato da Redazione La Tribuna marzo 5, 2016 Politica (e sul sito il giorno dopo)
Di seguito la lettera che Alessandro Rossi e Gian Nicola Berti hanno inviato al direttore di Tribuna Davide Graziosi.Gentile Direttore
Le chiediamo di trovare uno spazio sul suo giornale per queste brevi e spontanee considerazioni.
Abbiamo seguito, parzialmente, l’iter che ha portato l’Avv.Mularoni a prendere una posizione pubblica nel CAOS che sta regnando sovrano a livello politico, e non possiamo che valutare positivamente questa iniziativa per tre ordini principali di motivi, Mularoni :
1) ci ha messo la faccia e non è facile a San Marino, per chi vive nel mondo della professione e nel mondo della economia reale,  trovare esempi di persone che sottraggono tempo alle loro attività per dedicarsi al Pubblico Interesse. E Dio solo sa quanto questo paese ha bisogno di presenza “pubbliche” e “trasparenti” per portare all’attenzione del dibattito pubblico argomenti e contenuti di spessore sul quale confrontarci. Se molti seguissero l’esempio di Matteo Mularoni forse si sgombrerebbe il campo da quelle maldicenze e dietrologie  del sottobosco politico sammarinese, che stanno inquinando l’anima dei sammarinesi e la forza propositiva della dialettica politica.
2) ha spostato l’attenzione su contenuti imprescindibili: l’esigenza di nuove regole per trovare un nuovo posizionamento del Paese dopo la “sbornia economica” degli anni di economia legata al modello di Paradiso Fiscale. L’esigenza di una nuova politica ed un nuovo riassetto politico, l’esigenza di una riflessione profonda sul posizionamento internazionale della nostra Repubblica
3) ha suggerito una formula che potrebbe permettere ai “riottosi” dell’impegno pubblico – quelli che ancora oggi non si decidono a prendere la parola pubblicamente, mentre il paese sta naufragando nei debiti -,  per intervenire, dibattere ed intervenire sulle scelte e sui destini della nostra amata Repubblica. Riottosi perché giustamente impauriti dalla pessima impressione  che traspare da questa politica, litigiosa ed incapace di unire ma che si rincorre ed insegue  avvitandosi su se stessa con meccanismi incomprensibili ai più, solo per mantenere una potere vuoto, formale, inefficace ed impotente nell’affrontare le tematiche della crisi.
Già questi tre motivi dovrebbero essere elementi a supporto per un dibattito intenso e ripulito dalle logiche deteriori della ricerca del consenso ad ogni costo tipiche della politica.
Vogliamo rilevare con questo nostro breve intervento, quindi, il nostro pieno sostegno a questa iniziativa e a tutto quello che seguirà in termini di confronto pubblico, evidenziando la necessità di una riflessione complessiva e trasversale sui destini di San Marino.
Il quadro attuale: il quadro politico attuale vede al momento un unico lodevole progetto di ri-aggregazione a sinistra, interessante e certamente utile a rendere più comprensibile la politica ai più, ma che sconta un deficit di entusiasmo a supporto ed il limite di un progetto che per certi aspetti appare “contro” qualcun altro, quando invece il Paese avrebbe bisogno di riappacificazione. Per questo motivo l’idea lanciata da Matteo Mularoni potrebbe tornare utile sia ai riformisti, sia ai conservatori sia soprattutto ai movimenti che tra l’altro avevano anche sostenuto una idea “simile” negli obiettivi richiamando i valori dell’Arengo. Per questo si potrebbe e si dovrebbe aprire un confronto ed un dialogo aperto nel paese su questa prospettiva.
Le critiche o forse più propriamente i limiti dell’idea di Mularoni,  poco uso alle dinamiche politiche, potrebbero consistere nella difficoltà  per  la politica e le Istituzioni del nostro Stato di avviare una Assemblea Costituente in breve tempo.
Infatti il progetto descritto richiederebbe,  a nostro  modesto avviso,  anni per la sua divulgazione implementazione  e realizzazione. Tempo che mal si concilia con l’urgenza di uscire da un periodo di emergenza conseguente alla mancanza di una ritrovata prospettiva politica, economica e sociale.
La strada più breve potrebbe essere costituita da un progetto  politico, nuovo, di emergenza e trasversale  che punti ad una “legislatura costituente” da progettare, programmare e concretizzare nel breve spazio che manca da qui alle elezioni prossime.
Infatti, lo stesso meccanismo presente in un progetto di assemblea costituente, ovvero quello di richiamare nuove forze alla politica al di fuori della lotta di potere,  si potrebbe recuperare in un progetto politico da rivolgere in forma aperta, libera e trasparente a tutti i partiti e movimenti attuali , soprattutto, alla nostra asfittica società civile per chiedere una “sospensione” dell’attuale quadro politico, evidentemente incapace di suscitare entusiasmi ed adesioni ricche di contenuti da parte di tutti coloro che sentono la “responsabilità” di prestarsi ad assumere un ruolo pubblico e ravvisano  l’urgenza di arrestare la folle corsa verso il baratro alla quale stiamo assistendo .
Potrebbe trattarsi di una legislatura che, finalmente,  non sarà contro qualcuno ma per il Paese, aperta ai   contributi di tutti, per tornare ad una pacificazione sociale e politica imprescindibile affinché lo politica torni al centro della vita democratica. Magari una legislatura che miri a durare solo 2 anni, promossa da parte di una coalizione trasversale che presenti preventivamente la squadra di governo ai cittadini, con un progetto di sole riforme economiche , sociali ed istituzionali.
Una legislatura ed una coalizione con  l’obiettivo di ridefinire le forme della rappresentanza politica e i presupposti giuridici per un rilancio economico basato sulla legalità, destinato a sciogliersi alla realizzazione del programma.
Siamo consapevoli che questa formula potrebbe funzionare solo se si abbassassero le “armi” della politica e della partitica, se tutti i protagonisti della politica riuscissero a mettere da parte quell’ egoismo e mania di protagonismo che in questo momento stanno flagellando la politica sammarinese. Il progetto potrebbe semplicemente partire se tutti convenissero  su di una evidenza incontestabile : “le forme e gli egoismi della politica attuale sono incapaci di risolvere la crisi. L’interesse pubblico deve diventare preminente rispetto a quello dei partiti”.
Non è una critica, ma la constatazione di una evidenza.
Evidenza che crediamo accomuni Matteo Mularoni e noi stessi, provenienti da esperienze ed ideali politici diversi, talvolta opposti, ma consapevoli che ciò che ci avvicina, ovvero il senso di appartenenza a questa Repubblica, non potrà che prevalere rispetto a visioni ed opinioni qualche volta diverse.
Il valore della condivisione dell’appartenenza ad un’unica comunità induce noi ed auspichiamo  tantissimi altri  sammarinesi ,  profondamente preoccupati per il futuro delle nuove generazioni, ad abbattere gli steccati della frammentazione politica e del disimpegno, ad unire la forza delle idee per trovare insieme le soluzioni .
San Marino non ha bisogno di una legislatura contro qualcuno, ma a favore del Paese; una legislatura aperta al contributo di chi vuole la pacificazione sociale e politica.
RingraziandoLa per lo spazio riservato le porgiamo
Cordiali Saluti
Alessandro Rossi                        Gian Nicola Berti

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