Libera: “Spinta propulsiva di questa maggioranza assolutamente finita”

Libera: “Spinta propulsiva di questa maggioranza assolutamente finita”

Sulla vicenda di BancaCis parla di “un gruppo di potere che ha imperversato in Repubblica da almeno 20 anni”

“Fare opposizione in questo momento è sin troppo facile” precisa LucaBoschi in apertura di conferenza stampa. “La settimana scorsa abbiamo assistito in maggioranza a litigi, dispetti e dichiarazioni che ci fanno sempre più credere che siamo arrivati alla fase finale di questa legislatura. E’ evidente che la forza propulsiva di questa maggioranza è assolutamente finita”. Una maggioranza, prosegue, che non pensa alla risoluzione dei problemi ma solo a come ricollocarsi nella prossima legislatura.

La situazione politica “Il paese avrebbe bisogno di scelte immediate che vadano a risolvere i problemi più urgenti. Un elemento che potrebbe permettere a questo governo durare ancora due anni dal punto di vista formale è la possibilità di emettere altri 150 milioni di titoli. Lo ha detto espressamente il Segretario Gatti anche in Commissione Finanze. Quindi il deficit strutturale dello Stato, che si aggira intorno agli 80 milioni, può venire coperto a livello solo di cassa da questi 150 milioni che permetterebbero di arrivare a fine legislatura”. Arrivare a fine legislatura però senza scelte e senza riforme, sottolinea Boschi, ci porterebbe ad avere tra due anni un paese in ginocchio e con ancora meno possibilità di rilancio. “Crediamo che sia ineludibile fare delle scelte responsabili che coinvolgano tutto il paese, quindi maggioranza, opposizioni, forze sociali, categorie economiche, cittadinanza perché i problemi sono gravi ma noi crediamo che San Marino abbia tutte le risorse dal punto di vista storico, di risorse umane, di credibilità per uscire da questo periodo veramente difficile, però è chiaro che ogni giorno che perdiamo aggrava la situazione del paese.

Giustizia e Banca Cis Vladimiro Selva rimarca come questa maggioranza “gli obiettivi da raggiungere li ha già raggiunti, e riguardavano soprattutto la giustizia, tutto il resto è stato semplicemente rinviato”. Un altro obiettivo era quello della definizione del debito pubblico, “che era però non tanto politico – sottolinea Selva – ma una necessità perché per tenere in piedi i conti pubblici era un passaggio obbligato”. Punta il dito però contro l’impiego di quelle risorse che non sono servite per generare economia o posti di lavoro “perché questa è una maggioranza a visioni opposte, e le forze che la compongono avevano un solo terreno comune. Risolto quello adesso è sotto gli occhi di tutti che sul resto non riescono a trovare la quadra”.  Passa poi a commentare la vicenda banca Cis e i rinvii a giudizio per Grandoni, Guidi e Mularoni con l’accusa di aver posto a garanzia i titoli di alcuni correntisti e molti titoli che il fondo pensione aveva depositato presso la banca. “Non sta a noi giudicare ma riteniamo che quello che il Tribunale sta portando avanti debba arrivare a compimento quanto prima perché non accada quanto successo per il Conto Mazzini, e cioè la prescrizione dei termini”.

Anche Eva Guidi si auspica che la giustizia stabilisca quanto prima se ci siano state condotte illegittime, evitando le lungaggini del processo Mazzini. Sottolinea che commistioni tra la politica e il mondo degli affari si presentano anche nella vicenda di banca Cis, “che vede un gruppo di potere imperversare in Repubblica da almeno 20 anni e non solo negli ultimi tempi”. Ricorda che la Relazione andrebbe letta per intero, e non solo le parti che possono fare comodo. “C’è stata la tentazione di addossare al precedente governo tutte le responsabilità delle questioni legate a Banca Cis, ma vogliamo mettere in evidenza che non è stata Libera a defenestrare i vertici di Banca Centrale nel 2010, né a stoppare le ispezioni che riguardavano banca Cis”. Spiace, aggiunge che “se si fosse lasciato lavorare dal 2010 la vigilanza di Bcsm, che già allora aveva messo in luce dei grossi ammanchi, forse ora i debiti sarebbero stati di decine di milioni di euro e non di centinaia”.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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