L’informazione di San Marino: “Decreto di Natale sul caso SMI, si sollevano dubbi di clientelismo”

L’informazione di San Marino: “Decreto di Natale sul caso SMI, si sollevano dubbi di clientelismo”

Il provvedimento varato dall’Esecutivo prevede il rimborso, tramite il Fondo
straordinario di Bcsm, degli investimenti persi anche per intero… ma solo per i residenti

ANTONIO FABBRI – Quale è il motivo che alimenta pesanti dubbi di clientelismo nella vicenda del decreto per gli investitori Smi? Il fatto che con una norma specifica si sia dato ristoro a un determinato caso particolare, riguardante una quarantina di famiglie con tutto l’indotto di consenso che queste si sono portate e si portano dietro. Ad affermarlo sono, tra l’altro le persone che hanno avuto contezza della vicenda dall’inizio.

Dopo la notizia su queste pagine del decreto della vigilia di Natale, è emerso un certo dibattito e non poche perplessità, soprattutto da parte di
chi aveva creduto, prima delle elezioni, che la manovra messa in piedi con due emendamenti presentati da Rete e Dc, con approvazione poi unanime da parte di un Consiglio già dimissionario e con governo già caduto, avrebbe poi trovato dei correttivi più sostenibili in sede di approvazione del
decreto delegato cui la legge di bilancio come emendata all’epoca aveva demandato la trattazione.
Così Agostino Corbelli – all’epoca nel 2019 esponente di MdSi che con Rete era in coalizione – sul proprio profilo facebook parla di “regalo di Natale al Conte Pasquini”. Prova a replicare il segretario di Rete, movimento maggiormente coninvolto assieme alla Dc nell’operazione.

Scrive Emanuele Santi: “Per chiarezza ti ricorderai che la questione Smi e frodi/ truffe finanziarie fu argomento di discussione nella scorsa legislatura anche all’interno della nostra coalizione (RETE/ Mdsi). Infatti, il fondo straordinario di tutela delle frodi e delle truffe finanziarie è stato istituito, mediante decreto delegato 17 dicembre 2018 n.168, attraverso una delega nella finanziaria di dicembre 2017 per andare a tutelare i risparmiatori che avessero subito truffe. Inoltre con l’articolo 11 della legge finanziaria 157 del 2019 portato in Consiglio Grande e Generale all’unanimità si delegava il governo, a tutela dei fiducianti della SMI, ad emettere un decreto ad hoc, che tenesse conto nel merito di un eventuale rimborso ed escludesse gli amministratori, i rinviati a giudizio del caso ecc. Pertanto il decreto emanato “mette le gambe” a quell’articolo di legge e infatti sono previsti specifici requisiti per essere rimborsati. Tutti i provvedimenti prima del decreto 212 del 2021, che quindi è l’ultimo passaggio, furono portati dall’allora Governo di Adesso.sm con il sostegno anche delle allora forze di opposizione, Rete -Mdsi compresa. Nel caso Smi si parla di conti correnti di deposito il cui denaro è stato spostato su conti esteri e di operazioni varie eseguite all’insaputa dei titolari del conto. Il dato di fatto è che dopo 10 anni a San Marino si è giunti ad una archiviazione del caso, nonostante pare vi siano prove conclamate di truffa, e con il decreto del dicembre 2021 si vanno a stabilire le modalità di rimborso dei risparmiatori, tenendo però conto che sarà la Banca Centrale a proseguire con le azioni di risarcimento nei confronti di Smi”.

Gli replica Corbelli “Emanuele Santi, mi ricordo benissimo di cosa parlammo e mi ricordo che fra di noi non tutti erano d’accordo di mettere la SMI al pari delle banche, se non ricordo male c’era anche chi sosteneva che all’interno di quella finanziaria ci fossero anche soldi non proprio limpidi ma l’emergenza era quella di assecondare la DC in quanto sostenitrice di quel progetto, pensavo che finito Adesso.sm quel progetto fosse cestinato come sarebbe giusto, perché allora tutte le finanziarie avrebbero diritto di accedere ai fondi straordinari di banca centrale, mi dispiace io ho combattuto per un progetto ma come succede sempre io perdo e gli altri vincono”.

E ancora Santi: “Qui non si è messo la Smi sullo stesso livello delle banche, e non è previsto nessun aiuto alla smi. Qua si tratta di tutelare i risparmiatori potenzialmente truffati dalla smi, è cosa ben diversa da quello che sostieni tu. Ripeto: una volta tutelati i risparmiatori, dovrà essere poi banca centrale a fare tutto il possibile per rifarsi del maltolto”.

Ma Corbelli Ribatte “Emanuele Santi anche le altre finanziarie avevano risparmiatori, se non erro erano un cinquantina in totale, solo che diciamolo chiaramente ci sono risparmiatori e risparmiatori”.

Ancora più esplicito è Alessandro Rossi, pure lui all’epoca esponente di MdSi in coalizione con Rete. “Emanuele Santi non si chiama corruzione, ma forse clientelismo sì. Perché è un atto di risposta a dei portatori di interesse in un caso particolare e non come regola generale. Chissà chi era magistrato dirigente quando c’è stata denegata giustizia per i finanziatori truffati? Detto questo le regole sono regole e le eccezioni sono sempre brutte, se un tribunale non ha dato seguito, perché dovrebbe farlo la politica solo in un caso particolare con in più un favore ai sammarinesi? Avete valutato il profilo del possibile clientelismo? Avete vagliato tutti i possibili conflitti di interesse? Il punto è che quello gabbato alla fine è sempre lo stato…. Mi sembra molto assistenziale e clientelare come logica. In pieno stile… Ma hai ragione il culo (dello Stato) era già stato dato via prima delle elezioni… Guarda te…”

E proprio prima delle elezioni con l’emendamento proposto da Rete e Dc, poi avallato da tutti con il Consiglio già dimissionario le elezioni in vista, diede avvio all’operazione. L’anomalia fu rilevata già all’epoca su queste pagine. Adesso quella “promessa” pre-elettorale ad personam – o ad familiam – si porta a compimento. A vedere poi come è formulato l’articolo 4 del Decreto Delegato 212 del 24 dicembre 2021, che prevede il rimborso dell’intero delle perdite finanziarie ai soli residenti a San Marino, il possibile sapore clientelare diventa una puzza acre.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino, pubblicato integralmente dopo le 23

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