San Marino. Due patteggiamenti per pagamenti sproporzionati in danno di Banca Cis

San Marino. Due patteggiamenti per pagamenti sproporzionati in danno di Banca Cis

Rassegna stampa – Pagamenti sproporzionati in danno del Cis, patteggiano in due. Intanto viene sollevata un’eccezione legittimità costituzionale

ANTONIO FABBRI – Patteggia una coppia di coniugi sammarinesi imprenditori, difesi dall’avvocato Luca Della Balda, in un procedimento nel quale erano imputati: il marito in concorso con Daniele Guidi, ex ad di Banca Cis, per amministrazione infedele, per avere in danno del patrimonio della banca distratto somme complessivamente quantificate in oltre 106mila euro per pagamenti vari, secondo l’accusa sproporzionati; i due coniugi erano poi accusati di riciclaggio per il trasferimento, sostituzione e occultamento delle stesse somme. Un patteggiamento che ha visto l’uomo condannato a un anno e sei mesi di prigionia, multa di 300 euro, 6 mesi e 20 giorni di interdizione. Stesse pene per la moglie, a parte la prigionia pari a un anno e quattro mesi. Per entrambi il giudice ha concesso la sospensione condizionale della prigionia e dell’interdizione oltre alla non menzione nel casellario giudiziario.

“Un patteggiamento – ha detto l’avvocato Della Balda – che non è una ammissione di colpevolezza. Anzi, siamo certi che avremmo dimostrato la nostra innocenze nel processo. Tuttavia si è reso necessario perché i miei assistiti, che hanno un’impresa con numerosi dipendenti, avevano necessità di chiudere questa pendenza per l’impossibilità, altrimenti di operare con le banche, che bloccavano loro ogni operatività”.

La prosecuzione del processo e l’eccezione di costituzionalità A quel punto il processo sarebbe dovuto proseguire nei confronti del solo Daniele Guidi e il commissario della legge Adriano Saldarelli aveva proposto la riunione del procedimento con quello relativo al Kelibia Beach.

E’ sorta tuttavia una non secondaria questione di incostituzionalità.

Gli avvocati Fabio Federico, Chiara Taddei e Michele Tacconi, legali di Guidi, hanno infatti rilevato come la decisione del giudice Saldarelli sul patteggiamento ne causerebbe l’incompatibilità a decidere, nei confronti dei coimputati rimasti, sul medesimo procedimento, di fatto essendosi già pronunciato. Questo anche se l’articolo 136bis del codice di procedura penale prevede che la decisione sul patteggiamento non causa incompatibilità del giudice nei giudizi a carico di coimputati.

L’avvocato Fabio Federico ha tuttavia rilevato che il medesimo comma prevede che il giudice accolga il patteggiamento quando non debba essere pronunciata sentenza di proscioglimento. E’ quindi evidente che nella pronuncia di patteggiamento, ritenendo di non prosciogliere, il giudice ha già espresso il suo convincimento. Di qui l’eccezione di costituzionalità, per il contrasto con la Carta dei diritti e le norme Cedu, dell’articolo 136bis comma 6 del codice di procedura penale nella parte in cui prevede che la pronuncia sul patteggiamento non costituisca incompatibilità del giudice verso i coimputati.

Si è opposto all’eccezione il procuratore del fisco Roberto Cesarini. Il Commissario della legge non ha tuttavia proceduto alla riunione dei fascicoli ed ha assegnato un termine alle parti per presentare per iscritto l’eccezione e un ulteriore termine per le repliche, dopodiché deciderà sulla fondatezza o meno della questione di costituzionalità.

Prossima udienza fissata per il 24 aprile.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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