San Marino. Caso titoli, prosegue il processo. Ascoltato il collegio peritale

San Marino. Caso titoli, prosegue il processo. Ascoltato il collegio peritale

Rassegna Stampa – I Demeter, una volta rivenduti, secondo il conto capitale persero circa 1,8 milioni. Calcolate anche le cedole, tuttavia, secondo le difese guadagnarono. I periti dell’inquirente confermano la rischiosità dell’operazione

ANTONIO FABBRI. Nuova udienza del cosiddetto “caso Titoli” che vede imputati gli ex vertici di Banca Centrale Lorenzo Savorelli, l’ex direttore; Filippo Siotto ex membro del Coordinamento della vigi- lanza (Covig) di Banca Centrale, Mirella Sommella, ex Covig di Bcsm, Emilio Gianatti, ex vice direttore BancaCis; Mario Fabiani, all’epoca consulente di BancaCis; Daniele Guidi, ex direttore generale di Banca- Cis; Marco Mularoni, ex vice direttore di BancaCis; Francesco Confuorti della Advanced Financial; Ugo Granata ex membro del Covig di Bcsm difeso; Roberto Venturini, all’epoca Commissario straordinario di Asset Banca; Raffaele Mazzeo, ex vice direttore di Bcsm e membro del Covig; Roberto Moretti, ex direttore di Bcsm.

I fatti contestati sono quelli legati all’operazione dei titoli Demeter, al commissariamento di Asset Banca e alla vicenda del prestito Leighton, per i quali gli imputati devono rispondere a vario titolo di amministrazione infedele, rivelazione di segreto d’ufficio, abuso di autorità e bancarotta.

Nell’udienza di ieri sono stati ascoltati i professionisti che hanno composto il collegio peritale nominato dall’inquirente e la funzionaria di Bcsm che all’epoca aveva curato l’internal audit di Bcsm il cui report venne allegato alle denunce poi presentate dal Collegio sindacale e dal vice Direttore di Bcsm. Esposti che hanno dato il via alle indagini sfociate nel processo “Titoli”. Era prevista anche la testimonianza di Carlo Cottarelli, ex Direttore Esecutivo del Fondo Monetario per la circoscrizione di San Marino, ma ieri non era presente non essendosi perfezionata la notifica. Il giudice, Vico Valentini, ne ha quindi disposto la riconvocazione per il 24 gennaio, data della prossima udienza.

Il collegio peritale ha ricostruito l’operazione dei Demeter e fatto il quadro delle normative e i regolamenti in vigore.

La professoressa Adriana Pelizzon ha riferito sulla parte finanziaria dell’operazione. In sostanza ha rilevato che si trattò di una operazione altamente rischiosa evidenziando la natura dei titoli sottostanti e la tipologia dei Demeter. Inoltre ha affermato che la differenza, in conto capitale, tra l’acquisto e la successiva cessione del titolo, ha visto una perdita complessiva di circa 1,8milioni di euro.

Le difese hanno tuttavia chiesto se, calcolate le cedole che sono state pagate, il saldo fosse positivo. Un conto che la perita ha detto di non aver fatto perché non richiesto dai quesiti. Ha comunque riferito il valore delle singole cedole che venivano erogate a cadenza semestrale. Valore che ammonta comples- sivamente per i due titoli a oltre 2 milioni. Dato importante per le difese che attesterebbe che il titolo, a conti fatti, non avrebbe perso. La perizia ha comunque rimarcato la rischiosità dell’acquisto di quei titoli.

La dottoressa Manuela Graziani ha ricostruito la dinamica dell’operazione.

E’ emerso che i il pagamento dei titoli, che erano depositati in BancaCis a pegno di finanziamenti fatti dalla stessa banca ad Advaced Financial, pagamento effettuato da parte di Banca Centrale per l’acquisto, servì per estinguere le pendenze di Advaced Financial e la parte eccedente confluita su due conti intestati agli stessi soggetti.

Il perito Alberto Urbani ha invece fatto il punto sul quadro normativo in essere e sull’ampio mandato che il Consiglio direttivo di Bcsm aveva all’epoca conferito, anche per le operzioni finanziarie, all’allora direttore Savorelli che, in forza di questo,effettuò l’operazione titoli.

Richiamati i regolamenti interni, il numero 3 e il numero 12. Il primo relativo alle limitazioni degli uffici di Bcsm preposti nelle operazioni finanziarie, il secondo, richiamato soprattutto dalle difese, che prevede invece formule più ampie di operatività. “Evidentemente, anche di fronte a formule più ampie, ci si deve chiedere se quella determinata operazione risponda alle finalità statutarie”. Secondo il perito avrebbe dovuto prevalere il “principio di prudenza”.

Sentita di seguito Katia Massari, funzionaria di Bcsm, che all’epoca faceva parte dell’Internal audit di Via del Voltone e il cui report venne allegato agli esposti che hanno dato origine al procedimento in corso. La testimone ha affermato che il mandato conferito al Direttore, prevedeva comunque una rendicontazione, che però non avvenne mai. Ha anche riferito che venne in seguito trasfrita dall’Internal audit ad altro incarico di segreteria, mentre oggi è in forza all’Aif, l’Agenzia di informazione finanziaria. Ha inoltre riferito, in seguito a domanda dell’avvocato Gianna Burgagni, di essere costituita parte civile contro gli ex vertici di Bcsm in un altro procedimento assieme ad altri dipendenti di Bcsm che ritengono di essere stati indebitamente trasferiti dai loro incarichi in quel periodo.

Il processo proseguirà con l’audizione di altri testimoni il 24, 25 gennaio e il 13, 14 febbraio 2024. Tra i testimoni gli esponenti politici e membri di governo di quel periodo, oltre alla riconvocazione di Cottarelli.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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