L’Informazione di San Marino: “Esposti romani contro Buriani e Celli e le archiviazioni ‘dimenticate'”

L’Informazione di San Marino: “Esposti romani contro Buriani e Celli e le archiviazioni ‘dimenticate'”

Esposti romani contro Buriani e Celli e le archiviazioni “dimenticate”

ANTONIO FABBRI – Ora che è stata resa disponibile la trascrizione ufficiale dell’udienza del primo marzo scorso del processo a carico di Buriani e Celli – oltre che di direttore e caporedattore di questo giornale per avere fatto il proprio lavoro, cioè pubblicare una notizia – diamo conto di queste trascrizioni, in particolare delle parti che abbiamo trattato nei giorni scorsi in sintesi. La sostanza, comunque, non cambia ed è bene precisare e ricordare i nodi trattati, rimarcando come, nonostante le archiviazioni sui medesimi fatti siano giunte da tempo a Roma, nessuno si sia mai preoccupato di rendere edotte le autorità sammarinesi.

Le archiviazioni romane Il nodo delle tre archiviazioni romane degli esposti di Sandro Gozi e Catia Tomasetti per gli stessi fatti denunciati a San Marino, non è di poco conto.  Infatti, giova ribadirlo, nonostante gli esposti di Roma per i medesimi fatti per cui si procede a San Marino fossero stati archiviati da tempo, quello di Gozi nel 2019 e quelli della Tomasetti nel 2020 e 2021, mai è stata data comunicazione né alla Commissione di inchiesta, né all’Autorità giudiziaria.

La Pm Claudia Terracina nel chiedere l’archiviazione, poi avallata dal Gip, sottolinea anche la non rilevanza penale di quanto denunciato tanto che afferma: “alcuna indagine può avere utilità: non le dichiarazioni di persone tutte coinvolte nella vicenda, non i tabulati telefonici, posto che dimostrerebbero solo contatti possibili tra funzionari sammarinesi perfettamente giustificabili con relazioni ordinarie”. Questo, e altre considerazioni dello stesso tenore, evidenziano da un lato la volontà, rilevata dalla Pm, di colpire Buriani e Celli e dall’altro la non rilevanza penale di quanto denunciato. E’ scritto nei procedimenti penali romani 8126/2019 e 51655/2020 (richieste di archiviazione rispettivamente del 24 agosto 2019 e del 20 maggio 2020).

Comunque nell’udienza del primo marzo l’avvocato di Buriani, Michela Vecchi, produce le archiviazioni e chiede:

“DOMANDA – Il suo avvocato le riferì che andava a colloquio dal Pubblico Ministero Terracina per vedere un po’ gli esiti di quest’esposto?

TESTE (TOMASETTI) – Guardi in tutta onestà, io ho dato mandato il mio avvocato, il mio avvocato ha depositato l’esposto, ha sicuramente fatto, io non faccio il penale, lei fa il penale, lo sa meglio di me, immagino che, però che nella mia fantasia un penalista ogni tanto vada a monitorare i fascicoli.

DOMANDA- Va bene. Senta, lei…

TESTE (TOMASETTI) – E aggiungo solo una cosa, una nota di colore, mio marito era, è particolarmente ansioso su questa vicenda, secondo lui è una vicenda che non va assolutamente trascurata, è molto amico della mia penalista, ad un certo punto ho pregato la mia penalista di non darmi più aggiornamenti, perché quando mi dava aggiornamenti mio marito li voleva sentire e nascevano tutta una serie di restrizioni alla mia mobilità personale, quindi questo per dirle che ho dato pieno mandato alla mia penalista di fare quello che doveva fare, tenendomi aggiornato il meno possibile, visto che… a meno che non ci fosse qualcosa che dovessi fare io”.

Quindi in udienza si dà l’impressione di voler giustificare, con la “nota di colore” del marito ansioso, il fatto di non aver saputo tempestivamente dell’archiviazione degli esposti. Questo anche se, proprio in calce all’esposto, la stessa Tomasetti chiedeva all’Autorità giudiziaria romana, mostrando quindi una certa premura e interesse, di essere informata, scrivendo: “La sottoscritta dichiara di voler essere informata ex art 406 comma 3 c.p.p. ed ex art 408 secondo comma c.p.p. circa le iniziative che questa autorità giudiziaria vorrà intraprendere al fine di esercitare ogni facoltà consentita dalla legge”.

Qualcosa non ha funzionato, mettiamola così.

I rapporti con la politica Ricostruiti in udienza i passaggi in cui, dopo aver ricevuto la comunicazione giudiziaria per l’indagine sulla consulenza Gozi, la Tomasetti va dalla Reggenza, poi incontra quattro Segretari di Stato, chiede di incontrare anche i capigruppo per le eventuali dimissioni. Poi le dimissioni ufficialmente non le rassegna mai e si accontenta di una fiducia piuttosto irrituale via e-mail.

E’ in questo contesto che, rispondendo alla domanda del giudice, la Tomasetti afferma che il giorno dopo l’incontro con i membri del Congresso di Stato ricevette “le mail di conferma da tutti i partiti politici di San Marino, tranne Repubblica Futura. Anzi, mi ricordo – dice – che ad un certo punto un politico mi chiamò e mi disse: Repubblica Futura sta facendo forti pressioni perché i partiti di governo non ti diano insomma l’ok”.

Chi fosse questo politico emerge, sempre nell’audizione del primo marzo, in seguito alle domande dell’avvocato Enrico Carattoni

“DOMANDA – In relazione ovviamente stiamo parlando… scusi, siamo in concomitanza del 4 aprile del 2019, quindi della sua comunicazione giudiziaria.

TESTE (TOMASETTI) – No. Forse lei si riferisce ad un passaggio che ho fatto quando parlavo dei partiti che mi riconfermano la fiducia. Siccome io stavo materialmente partendo per gli Stati Uniti, in quei giorni c’era questo febbrile scambio di e-mail dove mi mandavano queste e-mail di conferma. Mi ricordo che un politico mi disse “guarda sarà molto difficile che Repubblica Futura ti confermi, ti dia la conferma, perché ho appena parlato con Giorgetti e non vuole assolutamente confermarti”.

DOMANDA – Chi era questa persona?

TESTE (TOMASETTI) – Preferirei non dirlo se non è strettamente necessario e attinente al processo, cosa che non mi sembra, visto che ho ottenuto…

DOMANDA – Però…

COMMISSARIO – Dovrebbe dircelo, avvocato (rivolgendosi alla Tomasetti, ndr).

TESTE (TOMASETTI) – Va bene, se ve lo dico … lo dico certamente, fu Matteo Ciacci.

DOMANDA – Ok

TESTE (TOMASETTI) – Infatti Matteo Ciacci fu l’ultimo, credo, a mandarmi la conferma.

DOMANDA – Senta, faccio un balzo in avanti …

TESTE (TOMASETTI) – Però magari chieda all’Informazione di non riferire questa notizia domani, prontamente”.

Non si può non rimarcare come, prima, la Presidente non intenda rivelare il nome del politico con cui ha parlato; poi, quando il giudice la invita a rispondere alla domanda, chieda al giudice di intimare al giornale di non scriverlo.

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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