L’Informazione di San Marino: “Il Consiglio d’Europa boccia l’eccesso di decreti e l’accentramento del governo”

L’Informazione di San Marino: “Il Consiglio d’Europa boccia l’eccesso di decreti e l’accentramento del governo”

Il Coe boccia l’eccesso di decreti e l’accentramento del governo. Bene gli istituti di democrazia diretta, meno bene la loro effettiva attuazione

ANTONIO FABBRI – Rapporto dolce amaro quello della delegazione del comitato di sorveglianza dell’Apce, Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, che ha visitato San Marino a fine dello scorso anno. Il Comitato di Sorveglianza dell’Apce da un lato ha elogiato San Marino per la sua “vasta e imponente gamma di meccanismi di consultazione istituzionale e di strumenti di democrazia diretta”, dall’altro ha espresso al contempo preoccupazione per le numerose segnalazioni secondo cui tali meccanismi di consultazione “non sono sempre utilizzati come previsto dalla legge, o che i suoi risultati non siano presi in considerazione o non si materializzino”.

Infatti “considerata l’importanza di tali strumenti per il funzionamento delle istituzioni democratiche sammarinesi – si legge nella nota del Coe – la Commissione ha invitato le autorità a continuare a “garantire e, ove necessario rafforzare, l’efficacia dei diversi meccanismi di consultazione e di democrazia diretta”.

Si tratta di un dato che, d’altra parte, a San Marino si riscontra, ad esempio, praticamente ogni semestre: da un lato forte attaccamento all’istituto di democrazia diretta dell’Istanza d’Arengo; dall’altro spesso e volentieri, quelle approvate, rimangono lettera morta e spesso, ancorché condivise, non vengono approvate e magari fatte oggetto di ordini del giorno che cadono nel dimenticatoio.

Dal report, poi, emerge anche un altro dato preoccupante. Adottando all’unanimità la revisione periodica di followup del paese, sulla base della relazione preparata da Andrej Hunko (Germania, UEL) e Joseph O’Reilly (Irlanda, PPE/ DC), la commissione – prosegue la nota – ha espresso preoccupazione per lo squilibrio tra il potere legislativo e potere esecutivo, quindi un “potere esecutivo troppo potente che, in pratica, governa per decreti invece di aspettare che il Consiglio Geande e Generale diriga le politiche e prenda l’iniziativa legislativa. Se il raccomandato rafforzamento delle condizioni di lavoro dei membri del Consiglio Grande e Generale contribuirebbe in qualche modo ad alleviare questo problema, la questione dovrebbe anche essere esaminata a un livello più sistemico nel contesto delle future riforme istituzionali”.

Proprio l’eccesso di decretazione è stato motivo di forte protesta anche recentemente da parte dell’opposizione, ma anche dai banchi della maggioranza. Si è parlato proprio di spoliazione del Consiglio della propria funzione legislativa. Un dato che rileva, quindi, anche il comitato di sorveglianza del Coe.

Poi la Commissione pone anche un problema di conflitto di interessi, problema evidente e prepotentemente tornato soprattutto in questa legislatura.

“La Commissione è consapevole dei vantaggi democratici della prossimità e dei “forti legami umani tra l’esecutivo, gli eletti dei cittadini sammarinesi” e ne è lieta. Allo stesso tempo, è preoccupata per gli effetti di questa vicinanza sul funzionamento del sistema di controlli ed equilibri e per la vulnerabilità delle istituzioni democratiche e dei loro rappresentanti alla corruzione e a potenziali conflitti di interesse”.

Su questo ha accolto con favore le riforme che sono state attuate per affrontare queste vulnerabilità negli ambiti legislativo e giudiziario, in linea con le raccomandazioni del GRECO, ma raccomanda anche di tenere monitorata la situazione.

La relazione adottata sarà discussa dall’Assemblea parlamentare nella prossima sessione primaverile in programma a Strasburgo dal 24 al 28 aprile 2023.

Nei prossimi giorni daremo conto e approfondiremo anche altri aspetti del report del comitato di sorveglianza dell’Apce.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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