Rassegna stampa – Il governo “scavalca” il Consiglio e adotta il decreto che prevede la class action. Da troppo tempo bloccata la seconda lettura della legge sul consumo: “Diamo una risposta attesa con buona pace dei giochini politici”
Il governo decide di scavalcare il Consiglio e adotta un decreto in materia di consumo senza attendere la discussione in seconda lettura della legge specifica che da ormai diverso tempo slitta a causa degli ordini del giorno “fiume”, della mancanza di numero legale registratasi più di una volta nelle sedute e dei dibattiti accesi e lunghi su punti all’ordine del giorno spesso divisivi, della strategia politica fatta di braccio di ferro tra maggioranza e opposizione, di numeri raccogliticci della maggioranza e di conseguente ostruzionismo dell’opposizione.
Nell’ordine del giorno fiume dell’ultimo consiglio di metà gennaio la seconda lettura della legge sul consumo era, ad esempio, al 36esimo comma ed è ovviamente slittato.
Così su proposta del segretario all’industria, il governo ha deciso di scavalcare l’impasse con un decreto. Se la mossa susciterà le rimostranze dell’organo legislativo, lo diranno i prossimi giorni. Sta di fatto che il Congresso di Stato nella sua seduta di martedì 30 gennaio ha adottato il Decreto Delegato “Disposizioni in materia di Consumo”.
“Un’iniziativa resasi necessaria – fa sapere la Segreteria all’Industria in una nota – ritenendo che debba prevalere l’offerta di soluzioni rispetto ai giochi politici che fino ad ora ne hanno prima ritardato poi impedito l’ultimazione dell’iter di approvazione a discapito di operatori, consumatori e dell’intero sistema. Superando l’ostruzionismo di chi ha anteposto il mero interesse di parte a quello della comunità bloccando la discussione in Seconda Lettura della norma in materia di tutela del consumatore, il Segretario di Stato per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio Fabio Righi ha ritenuto opportuno richiedere la delega per dotare la Repubblica di San Marino della norma concernente la tutela, anche collettiva, dei consumatori al fine di garantire loro un più elevato livello di protezione.
Come più volte detto la normativa, pur senza la pretesa di introdurre un vero e proprio “codice del consumo” (che sarà comunque la risultante evoluzione della normativa), introduce principi generali della tutela del consumo con l’ulteriore scopo di conformare, proporzionalmente, l’impianto normativo della Repubblica di San Marino alla vigente normativa europea in materia”.
Si intuisce che il timore del segretario è che anche nel prossimo Consiglio la seconda lettura rischi di slittare e che poi, vista l’aria che tira, non ci sia il tempo di procedere in una successiva seduta alla approvazione definitiva.
“Il Decreto che vuole dettare i diritti dei consumatori e produrrà i propri pieni effetti dal momento della ratifica – spiega ancora la nota – sarà immediatamente operativo rispetto ai nuovi strumenti di tutela per fronteggiare in maniera convinta il tema delle truffe on-line garantendo l’accesso alla cosiddetta azione di classe (class action) e la possibilità per le associazioni di categoria di rappresentare i consumatori in giudizio”.
“Con questa iniziativa – commenta il Segretario Fabio Righi – diamo una risposta concreta a delle esigenze espresse da anni che per mero interesse di parte è stata a lungo negata ai cittadini. Oggi, con impegno e determinazione, introduciamo opportunità e tutele importanti superando questa impasse a favore dei consumatori e, più ampiamente, di tutta la comunità con buona pace di chi ha bloccato il testo normativo da oltre tre anni”.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo