L’Informazione di San Marino. Marino Cecchetti: “Pedini Amati e Della Balda”
MARINO CECCHETTI – Federico Pedini Amati, Segretario di Stato, all’apertura della sessione consiliare 17-24 luglio ha subito chiesto la parola per informare Consiglio Grande e Generale (CGG) e Paese di aver avuto notizia di essere indagato a Lucca con l’accusa di aver malmenato una persona un giorno in cui era a La Verna per un impegno programmato da tempo. Già sabato 22 luglio San Marino Rtv ha diffuso la notizia che la Procura di Lucca ha chiesto l’archiviazione.
Dunque, caso chiuso. No. Già lo stesso 17 luglio Pedini aveva detto a CGG e Paese che a suo parere non si trattava di un fatto “casuale” ma di un “atto politico” premeditato con tanto di “mandatario”. E assicurò con tono lapidario: “Scoprirò il mandante politico e presenterò denuncia per calunnia”.
Aspettiamo.
Mentre aspettiamo, dilettiamoci richiamando un fatto di cui fu protagonista nel 1985 il Segretario di Stato Emilio Della Balda. Lo raccontò lui stesso al giornalista Michele Bovi in una intervista. “Fu una lettera anonima inviata al giudice istruttore di Rimini a scatenare il caso: l’estensore dello scritto raccontava con dovizia di particolari che ero stato io ad assassinare qualche mese prima Maria Teresa Zavoli, una prostituta” di origine sammarinese.
Come dimostrò, Della Balda, la sua innocenza? “La sera del delitto ero stato il principale conferenziere in un dibattito pubblico: con manifesti, un centinaio di presenti, il servizio d’ordine della gendarmeria. Per me un risolutivo colpo di fortuna”.
Il contesto in cui potrebbe essere maturata la vicenda Della Balda, secondo l’articolo di Bovi, richiama lo scenario mondiale di quegli anni che porterà poi alla caduta del muro di Berlino.
Il caso Pedini, quanto ad attivazione, pare del tutto casereccio. Aspettiamo.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
