L’11 febbraio questo giornale ha pubblicato un articolo intitolato: “Ancora tutto tace”.
Tema: la mancata esecuzione, da parte del Governo, della deliberazione del Consiglio Grande e Generale (31 luglio 2018) di rendere “pubblici” entro sei mesi “gli atti che definiscono le modalità di fusione, l’accorpamento delle attività e l’assorbimento dei debiti di Banca del Titano, Credito Sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese, Euro Commercial Bank, Asset Banca”.
La deliberazione fu presa a seguito dell’approvazione – unanime – di un’istanza d’arengo che faceva esplicito riferimento ad un’interrogazione, sulla stessa materia, presentata nel 2017 dalla coalizione Rete e MdSmi (Dim). Interrogazione alla quale il Governo di fatto non aveva dato risposta trincerandosi dietro a un parere di Banca Centrale.
Lo stesso 11 febbraio 2019 Dim ha depositato, in materia, una nuova interrogazione.
Riassumendo:
1) Il Governo non mette in attuazione la delibera consiliare conseguente all’approvazione della specifica istanza d’arengo.
2) Il Governo ha rinviato la risposta alla seconda interrogazione di Dim per ben due volte: il 22 febbraio e l’11 marzo.
3) Il Comitato di Sorveglianza sui crediti di imposta alle banche non presenta ancora le relazioni d’obbligo.
4) Banca Centrale ha rinviato a tempo indeterminato la pubblicazione – annunciata per il 28 febbraio 2019 – dell’anagrafica dei debitori legati ai crediti di imposta delle banche (e alla monofase).
Insomma tutte le strade che dovrebbero portare alla pubblicazione di quegli atti finiscono contro un muro. Preoccupante quanto affermato dai consiglieri Iro Belluzzi ed Enrico Carattoni in CGG il 31 luglio 2018, i quali non hanno come da quei dati di interesse pubblico possano emergere informazioni eclatanti, che potrebbero essere addirittura oggetto di attenzione giudiziaria. Continuare a nascondere quegli atti è il peggiore dei mali: sa di intrigo contro il Paese a sostegno dei diversamente onesti.