È terminata all’alba di martedì in un canale di irrigazione in provincia di Verona la vita di Albano Ahmetovic, l’uomo evaso nel 2018 dal carcere di San Marino.
La notizia ha fatto in queste ore il giro del web per la “notte di follia” che ha preceduto la tragica fine.
Il 35enne di origine bosniaca è evaso tra lunedì e martedì dagli arresti domiciliari a Santarcangelo di Romagna. Una volta toltosi il braccialetto elettronico ha rubato un’auto nei pressi della propria abitazione ed è fuggito in direzione del Veneto, la regione dove venne trovato e arrestato dai carabinieri dopo la rocambolesca fuga dal Titano dell’agosto 2018.
Una volta qui, secondo gli inquirenti, ha tentato di compiere due rapine, prima dell’incidente mortale.
Per quanto riguarda la dinamica del sinistro pare che l’uomo fosse ubriaco e che abbia perso il controllo dell’auto da solo, finendo in un canale di irrigazione a Castagnaro, piccolo comune in provincia di Verona. La morte è sopraggiunta per annegamento all’interno dell’abitacolo da cui non è riuscito a fuggire.
L’uomo non aveva con sé documenti. Gli inquirenti sono risaliti a lui dalla targa del mezzo che guidava, scoprendo che la questura di Rimini lo stava cercando dopo l’evasione. Ad ogni modo il riconoscimento sarà reso ufficiale con l’identificazione delle impronte digitali.
Ahmetovic, con alle spalle una lunga sfilza di precedenti, stava scontando il suo debito con la giustizia italiana e, a seguire, avrebbe dovuto farlo con quella sammarinese. Sul Titano infatti era stato condannato a 15 mesi di carcere, oltre al pagamento dei danni, dopo l’evasione del 2018. Nel giugno del 2019 il Ministero della Giustizia italiano aveva concesso l’estradizione, vincolandola all’espiazione della pena in Italia.
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