Rimini. “No allo spostamento del campo nomadi di via Islanda”

Rimini. “No allo spostamento del campo nomadi di via Islanda”

Manuel Spadazzi – Il Resto del CarlinoI quartieri marciano sul municipio «Via i nomadi o torneremo»

RIMINI. «Torneremo. Fino a quando non farete marcia indietro, torneremo qui a contestarvi…». Perché «a Gnassi molti di noi l’hanno anche votato. E’ questa è la moneta con cui ci ripaga? Ci manda i nomadi vicino alle case e alle scuole». Non c’era ieri Gnassi in aula (assente per impegni istituzionali), ma al sindaco saranno fischiate le orecchie. Come al vice sindaco Gloria Lisi, duramente attaccata dai tanti riminesi arrivati ieri in consiglio per protestare contro le aree destinate ai nomadi. Quasi un centinaio i residenti, delle zone di Villaggio primo maggio, Gaiofana, Orsoleto e Corpolò. Riminesei che abitano nei quartieri destinati a ospitare i 45 sinti che oggi vivono nel campo di via Islanda. Una protesta annunciata nelle riunioni fatte in questi giorni dai vari comitati, e andata in scena ieri a colpi di cartelli, fischi e contestazioni in aula. A guidare la protesta in particolare c’è Marco Siliquini, che vive alla Gaiofana. «Non siamo razzisti, ma vogliamo che i nomadi vengano trattati come tutti gli altri riminesi. Che significa: chi lavora si prenda una casa in affitto, e a chi è in difficoltà lo aiuteremo. Non capiamo invece perché il Comune debba permettere ai nomadi di andare a vivere in mezzo a un campo, vicino alle nostre case. È questa l’integrazione che vuole il Comune?». Gli animi sono già caldi quando i residenti entrano in aula. Ci sarebbero altre interrogazioni da discutere, Renzi però chiede e ottiene «visto che ci sono tante persone interessate alla questione nomadi» di affrontare subito le interrogazioni sul tema (la sua, quella di Marcello e di Mauro). (…)

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