San Marino. Letizia Giardi protagonista di Heroes, la rubrica de La Serenissima

San Marino. Letizia Giardi protagonista di Heroes, la rubrica de La Serenissima

Andrea Lattanzi – La Serenissima: La campionessa sammarinese considera il 2013 come l’anno più bello della sua carriera: tante medaglie conquistate ai Campionati italiani e ai Giochi dei Piccoli Stati d’Europa / Letizia Giardi: “Il tennistavolo mi ha dato tanto. Il mio non è un addio definitivo”

SAN MARINO. Prosegue “Heroes”, la nuova rubrica sportiva de “La Serenissima – Il giornale dei sammarinesi” in cui ogni settimana un atleta simbolo dello sport biancazzurro racconta i suoi successi e i suoi sogni. Questa volta l’ospite è Letizia Giardi, campionessa sammarinese di tennistavolo che, in 12 anni di attività, è riuscita a conquistare tante medaglie ai Campionati italiani e ai Giochi dei Piccoli Stati d’Europa prima di appendere momentaneamente la racchetta al chiodo.

Letizia, quando ha cominciato ad appassionarsi di tennistavolo?

“Tutto è iniziato quando ho partecipato, all’età di 10 anni, a ‘Sportinfiera’. Una mia amica mi ha sfidato in una partita di tennistavolo battendomi pesantemente perché, prima di quel giorno, non avevo mai preso in mano una racchetta. Da piccola infatti ho fatto ginnastica ritmica e atletica, in particolare il salto in lungo. Una volta tornata a casa, ho chiesto a mio babbo se poteva giocare con me a tennistavolo così mi allenavo un po’ in vista di una nuova sfida in cui prendermi una bella rivincita. Da lì ho scoperto l’esistenza di un forte legame tra la mia famiglia e il tennistavolo: mio padre è stato uno dei primi atleti sammarinesi a praticare questo sport assieme al mio ex allenatore Claudio Stefanelli, anche mio zio è stato in passato un giocatore molto forte e ha trasmesso la sua passione a suo figlio Federico”. (…)

Immagino che le emozioni più grandi le abbia però provate durante le sue partecipazioni ai Giochi dei Piccoli Stati d’Europa e ai Giochi olimpici giovanili…

“Ai Giochi olimpici giovanili di Singapore nel 2010 ero proprio spensierata nonostante fossi lì non solo come giocatrice di tennistavolo ma anche come portabandiera di San Marino, sono state tre settimane veramente stupende. Preferisco però i Giochi dei Piccoli Stati d’Europa perché mi hanno sempre dato un grande senso di responsabilità nei confronti dei miei concittadini che riuscivo a incanalare nella maniera giusta per affrontare ogni sfida con una grinta pazzesca. Sinceramente non mi aspettavo di diventare portabandiera del Titano anche nell’ultima edizione dei Giochi dei Piccoli Stati d’Europa, tenutasi l’anno scorso a San Marino, perché trascorsi un periodo difficile dopo la morte di mia madre. Facevo infatti fatica a gareggiare, sbagliando anche le cose più semplici. Nonostante il 2016 sia stato l’anno peggiore della mia vita, il Comitato olimpico nazionale sammarinese ha voluto comunque nominarmi come portabandiera della delegazione della Repubblica di San Marino: questo gesto è stato molto importante per me; ho sentito la stima, il supporto e la fiducia nei miei confronti. Mi è dispiaciuto poi perdere ai quarti di finale del singolare femminile contro la montenegrina Ivona Petric; avrei voluto vincere una medaglia in quella categoria. (…)

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