San Marino. Nessuna speculazione sulla confisca da 19 milioni

San Marino. Nessuna speculazione sulla confisca da 19 milioni

Sono arrivate le precisazioni del dirigente del Tribunale di San Marino, Giovanni Guzzetta, per fare chiarezza sulle vicende giudiziarie note come “processo Chironi”.

“L’istituto della confisca, universalmente conosciuto dal diritto penale, è finalizzato ad assicurare che i proventi dei reati non rimangano nella disponibilità dei condannati, ma siano acquisiti alle istituzioni rappresentative della collettività, nel cui interesse è esercitata la repressione dei comportamenti gravemente lesivi di interessi supremi dello stato – si legge in una nota stampa -. Così come la condanna personale, anche la confisca è frutto di un procedimento assistito dalle garanzie proprie dello Stato costituzionale a cominciare dal doppio grado di giurisdizione e dal diritto di difesa.

“La confisca dunque non ha alcuna natura speculativa, né di approfittamento legalizzato, ma costituisce, al contrario, un istituto di civiltà giuridica dall’alta funzione repressiva e preventiva, che in nessuna parte del mondo viene contestato – prosegue il comunicato -. In taluni casi, come quello in esame, l’effetto patrimoniale della confisca può essere assai ingente, ma la natura e la funzione della stessa non cambiano in alcun modo. Sono semmai la dimostrazione dell’altissima professionalità degli operatori del diritto, magistrati, Polizia giudiziaria, operatori amministrativi, che hanno portato a termine indagini e procedimenti dal rilievo anche extranazionale e di particolare delicatezza”.

“Non valorizzare l’importanza di questi dati, preferendo considerazioni che motivate certamente da altissimo empito morale e affiato filantropico – conclude la nota -, sembrano trascurare completamente la natura tecnico-giuridica e l’altissimo valore, in termini di etica pubblica, della tutela efficiente dell’interesse superiore dello Stato e quindi dei cittadini, non offre una rappresentazione completa della realtà delle cose, quale ci si aspetterebbe dalla libera stampa e dalla professionalità degli operatori del settore giudiziario.   

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