San Marino. “Uds, una bella storia che ritorna”

San Marino. “Uds, una bella storia che ritorna”

“Sono passati 55 anni dal giorno storico in cui le donne sammarinesi poterono esercitare per la prima volta il diritto di voto; era infatti il 13 settembre 1964, una conquista che arrivò per le sammarinesi ben 18 anni dopo le loro vicine italiane”.

 Inizia così un comunicato a firma di UDS. “Sicuramente molto è cambiato da allora, ma ancora tanto rimane da fare per la realizzazione della parità di genere nella società e nella politica.

 Sono queste le premesse che hanno portato alcune donne di San Marino a rileggere la storia delle lotte femministe del passato, soffermandosi su un’esperienza particolarmente significativa, quella dell’Unione Donne Sammarinesi, gruppo attivo dal 1972 al 1987 che entrava nei libri di storia grazie alla conquista di importanti diritti per l’emancipazione femminile sammarinese: dal diritto di voto passivo agli asili nido pubblici, dal diritto di cittadinanza al divorzio, e tanto altro.

 L’esperienza UDS non è mai stata dimenticata, almeno da parte di quelle cittadine e di quei cittadini che riconoscono il valore che quelle “eroine” degli anni ’70 e ‘80 hanno portato ai diritti delle donne.

 Con quelle protagoniste della storia abbiamo parlato, abbiamo condiviso racconti di ieri e di oggi, e poiché le donne vere allungano sempre la mano alle altre donne, le “paladine” di quelle lotte passate non hanno esitato un attimo ad appoggiare la nostra idea di una rinascita della sigla storica UDS.

 Oggi, dopo 32 anni, rinasce Unione Donne Sammarinesi. In un momento di profonda crisi politica e di forte disgregazione, l’UDS vuole ricreare quella coesione sociale di cui il Paese sente il bisogno, ripartendo dalla valorizzazione delle donne nella politica e nella società.

 La forza di UDS degli anni ’70 e ‘80 era la sua azione al di fuori dai partiti e la sua capacità di aggregare donne di ogni appartenenza politica ed estrazione sociale. Oggi questo intento è rimasto invariato e la nuova UDS si ripropone come comitato civico apartitico, in grado di mettere insieme donne e uomini, cittadini e residenti, poiché abbiamo bisogno della forza di tutti per affrontare, uniti, le sfide del nuovo millennio”.

  

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