“È giunto il momento di individuare nuove strategie di convivenza in tempi di Covid‐19, anche per il prossimo futuro”.
Lo chiede l’Associazione Salute Attiva in una lettera, indirizzata alla Reggenza e al Congresso di Stato, con cui chiede che “si allarghi la finestra di possibilità di uscita dalle proprie case, nel rispetto delle indicazioni di sicurezza emanate” per evitare la diffusione del coronavirus nella Repubblica di San Marino.
Dalla missiva, tra le altre cose, si apprende che l’Organizzazione mondiale della sanità “ha confermato che l’attività motoria è un fattore determinante per la lotta al coronavirus e, nello specifico, raccomanda di creare una routine virtuosa, restare a casa e muoversi il meno possibile, svegliarsi alla solita ora, continuare a lavorare da casa o comunque fare qualcosa che arricchisca la mente, pulire e arieggiare l’ambiente in cui si vive, preparare piatti sani, non bere alcolici e non fumare, non ascoltare notizie ridondanti che generano ansia, parlare al telefono con amici e parenti per abbassare il livello di stress, di ansia e paura e continuare a fare attività fisica come una breve passeggiata laddove consentito”.
La Regione Veneto, riferisce Salute Attiva, “ha deciso di eliminare il limite dei 200 metri da casa per attività fisica e passeggiate, ma mette obbligatorio l’uso della mascherina e dei guanti e la distanza sociale consentita, ad esempio per le file ai supermercati, è stata portata da un metro a due”.
Pertanto l’associazione sammarinese invita i segretari di Stato a stabilire “norme che possano permettere uscite controllate più frequenti e prolungate” e “promuovere un’attività di conoscenza dei corretti stili di vita, delle potenzialità di un’integrazione con medicine non convenzionali” per “potenziare un sistema immunitario che possa rendere la popolazione più forte e pronta ad affrontare questa malattia”.