NQ Rimini San Marino
SAN MARINO – Sono 33.106 i sammarinesi, di cui 11.208 all’estero, chiamati a
scegliere fra 366 candidati, tre coalizioni e tre movimenti
Elezioni,
che si aprano le danze
Parte oggi la campagna elettorale, per tre
settimane fino al voto dell’11 novembre. Se al primo turno non ci sarà un
vincitore oltre il 51%, si tornerà alle urne il 25
SAN MARINO – Si apre oggi ufficialmente la
campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio
grande e generale, il parlamento di San
Marino, che si concluderà tra tre settimane. Si
vota l’11 novembre. Sono 33.106 i sammarinesi,
di cui 21.898 residenti sul Titano e
11.208 i residenti all’estero, chiamati a scegliere
fra i 366 candidati divisi tra le tre coalizioni
in lizza più tre movimenti indipendenti
che invece correranno da soli. Per quanto riguarda
le coalizioni unite sotto il simbolo di
“San Marino Bene Comune” tre liste: quella
unico di Pdcs (partito democratico cristiano)
e Noi Sammarinesi, la lista del Psd (partito dei
socialisti e dei democratici) e Alleanza popolare.
60 i candidati Pdcs-Ns (42 democristiani,
7 di Ns e 11 indipendenti da An, Psrs,
A&L). Mancano nomi di primo piano come
Gabriele Gatti, Claudio Podeschi, Clelio Galassi.
40 candidature per la lista del Psd con 11
indipendenti e diversi esordienti. Il candidato
più giovane è una studentessa di 22 anni, il più
anziano un pensionato di 81 anni, età media
di 46 anni, molti i lavoratori del settore privato.
Nella lista del Psd non c’è Fiorenzo Stolfi,
che dopo la commissione antimafia ha rinunciato
per il “bene del partito”. Torna invece a
fare politica attiva, uno dei fondatori del movimento
Alleanza popolare, dalla presidenza
della fondazione Tito Masi, conferma la sua
candidatura ovviamente nella lista di Alleanza
popolare che schiera 33 nomi in tutto.
La seconda coalizione, quella più centrista
e che mira allo stesso elettorato della prima, è
“Intesa per il Paese” che tiene insieme tre liste:
partito socialista, Unione per la Repubblica e
Moderati. La terza aggregazione “Cittadinan –
za attiva” è composta da due liste: Sinistra
Unita e il movimento Civico 10. Tre i movimenti
civici che hanno scelto di correre da soli:
Rete, un movimento nato sul web e con
candidati anche sotto i 30 anni, San Marino
3.0 che nel programma di governo ha inserito
l’apertura di un casinò e di una casa chiusa, e
Movimento “Per San Marino” impegnato in
un “programma di cambiamento nella trasparenza
e nella legalità”. Nel caso di ballottaggio,
vale a dire se nessuna delle forze in gara
dovesse ottenere il 51% dei consensi dopo
l’11 novembre, si tornerebbe a votare, per il
secondo turno, il 25 novembre. Con l’apertura
ufficiale della campagna elettorale, si placheranno
le polemiche sui candidati che hanno
iniziato, prima della data stabilita per legge,
a chiedere il voto ai cittadini. Nella scorsa
settimana, nonostante i continui richiami da
parte della segretaria agli interni sono stati segnalati
diversi casi di irregolarità. “Santini”
nei bar, lettere per posta e via email. In una
serie di false partenze che hanno fatto anche
scattare denunce per i trasgressori. E in questo
il web, o meglio facebook ha avuto la meglio.
Pubblicata proprio ieri sul web la lettera
che il candidato del Psd, Giuseppe Gorgi
(coalizione Bene comune) ha indirizzato a
quasi la totalità degli indirizzi sammarinesi.
Una lettera con cui si chiede espressamente il
voto e le preferenza e che elenca una serie di
motivi per cui sarebbe bene farlo. E così mentre
il comitato Massimo 15 (nato per limitare
la durata delle poltrone da segretari a 15 anni)
scrive ai candidati ai quali chiede rispetto delle
regole del confronto democratico e della
campagna elettorale, le polemiche non si placano
e i motori si riscaldano per i comizi che
inizieranno già da questa sera.