Omicidio Rimini, la pista dei soldi. Il figlio era indebitato con il Fisco. E fu punito dai Testimoni di Geova

Omicidio Rimini, la pista dei soldi. Il figlio era indebitato con il Fisco. E fu punito dai Testimoni di Geova

Rassegna stampa. Giuliano non aveva versato imposte per 7mila euro, la moglie costretta a chiedere un prestito al padre. Rapporti tesi anche con la comunità religiosa: gli anziani gli tolsero la carica di ‘servitore del ministero’.

Lorenzo Muccioli – Nuove ombre, retroscena e dettagli che rendono ancora più intricato il mistero dietro l’omicidio di Pierina Paganelli, massacrata con 29 coltellate il 3 ottobre scorso a Rimini. Gli inquirenti continuano a scavare nel passato dei familiari della vittima. Nuovi elementi – riguardanti la vita del figlio di Pierina, il 53enne Giuliano Saponi – sono finiti in queste ore sotto la lente di ingrandimento della squadra mobile, guidata dal vice questore aggiunto Dario Virgili. Ad incrinare i rapporti tra lui e la moglie Manuela, si scopre ora, oltre che la sospetta relazione extraconiugale con il vicino di casa Louis Dassilva, potrebbero essere stati anche alcuni problemi di natura economica riconducibili a Giuliano. Un debito con il Fisco a causa di imposte non versate, per un totale di circa 7mila euro tenendo conto anche di sanzioni e interessi. In quel periodo (parliamo della primavera scorsa) marito e moglie avevano già deciso di prendersi un periodo di pausa, con la donna che si era trasferita dal fratello Loris, a Riccione.  (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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