ANTONIO FABBRI – Il caso discusso ieri pomeriggio in tribunale riguardava fatti del 2018 nei quali una donna aveva preso le Smac Card di sue colleghe e con queste si era recata in caffetteria e in pasticceria, spendendo complessivamente una trentina di euro. Il danno è stato risarcito e la donna, difesa dall’avvocato Tania Ercolani, aveva affermato di essere in quel momento in una fase particolare della sua vita.
La signora si trovava davanti al giudice Roberto Battaglino con due accuse a suo carico: furto e uso indebito di strumenti di pagamento. Un caso che potrebbe essere definito “di scuola” per l’applicazione delle nuove norme in materia penale.
Infatti la legge recentemente introdotta che ha prevalentemente adottato nuove norme in ambito di procedura penale, ha introdotto anche alcuni articoli di diritto penale sostanziale, che integrano, cioè il codice penale. E’ appunto il caso dell’articolo 69 bis, rubricato “Particolare tenuità del fatto”.
In tali casi la nuova norma prevede al comma 3, quello applicato ieri, che “Nel giudizio, la punibilità è esclusa se il Giudice ritiene il fatto di particolare tenuità”.
Nella vicenda discussa ieri davanti al giudice Battaglino, all’avvocato difensore e al Procuratore del fisco Roberto Cesarini, l’imputazione di furto era prescritta, mentre per l’imputazione di uso indebito di strumenti di pagamento, le Smac Card delle colleghe, il giudice ha valutato proprio la particolare tenuità del fatto, considerato il danno, tra l’altro già risarcito, di una trentina di euro. Ha quindi dichiarato la non punibilità dell’imputata che, dunque, è stata prosciolta da tutte le accuse.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo
