Rete, Gloria Arcangeloni: la situazione del Paese

Rete, Gloria Arcangeloni: la situazione del Paese

GLORIA ARCANGELONI (RETE) SULLA SITUAZIONE DEL PAESE
Ormai è chiaro e sotto gli occhi di tutti, ovunque si volga lo sguardo si vedono solo desolazione e criticità, un intero paese messo sotto scacco; nonostante dal governo continuino ad arrivare notizie riguardanti dati statistici che indicano una timida ripresa e consumi in crescita, sfortunatamente però la realtà che i sammarinesi vivono nel quotidiano è ben diversa.
Disoccupati con pochissime prospettive e con limitato potere d’acquisto, lavoratori dipendenti che vivono quotidianamente nell’incertezza di non avere ancora un impiego per il domani che soddisfano a malapena le esigenze delle proprie famiglie, nella stragrande maggioranza dei casi. Lavoratori autonomi, piccole imprese, negozianti, commercianti, che hanno sempre fatto parte del tessuto socio-economico del paese sono allo stremo, sfiancati da tasse, burocrazia e provvedimenti normativi che hanno come unico obiettivo quello di far cassa ma che in realtà non fanno altro che deprimere ancor di più chi ha ancora il coraggio di non chiudere bottega.
Ancor più deprimente è sapere che chi ha imposto certe regole non aveva sicuramente le carte in regola per ricoprire ruoli istituzionali, di qualsiasi importanza.
Prendiamo per esempio l’ex-Segretario Felici (PSD) che orgoglioso e fiero ha portato a casa la bandierina della riforma fiscale aumentando le trattenute ai lavoratori dipendenti del settore privato, creando disparità tra lavoratori di ruolo e precari all’interno della PA, che sostenne la patrimoniale come se fosse l’unica risorsa per le casse dello Stato, che reiterò la minimum-tax e la tassa sui servizi, che creò confusione e disagi agli operatori con il progetto, ancora ibrido e colmo di lacune, della Smac Card.
Come dimenticarsi poi del famoso transitorio fiscale meglio conosciuto come condono fiscale, che in questi giorni in cui si avvicina la scadenza dei termini per il pagamento, sta creando non pochi subbugli anche tra chi è sicuro di aver adempiuto al proprio dovere di contribuente con tanto di frasi intimidatorie che aleggiano tra commercianti e operatori tipo: ‘se non paghi ti fanno i controlli e qualcosa ti trovano di sicuro’ oppure ‘per star dalla parte del sicuro ti conviene pagare..non si sa mai’. Condono fiscale che perdona tutti i peccati pagando un forfettario in base ai ricavati rispetto agli anni 2011, 2012, 2013 e che tocca marginalmente i grandi evasori e le grandi frodi. Condono fiscale proposto e sostenuto dal gruppo UPR, sostenuto a spada tratta dallo stesso Felici e dal governo.
Le conseguenze di questi provvedimenti hanno portato come unici risultati un impoverimento generale della popolazione, ad esclusione di alcune ristrette nicchie di persone che ancora godono di privilegi elargiti da un sistema ormai malato al solo scopo di dare qualche mese di vita in più alle casse dello Stato. Sforzi richiesti all’intera popolazione che sono serviti per farci arrivare a dicembre 2014 con la liquidità al minimo storico (poco più di 400mila euro, pare).
Ma com’è possibile continuare a sottostare a regole e leggi fatte da chi oggi è indagato o in stato di arresto cautelativo per corruzione, truffa, voto di scambio? Com’è possibile continuare ad impoverire un intero paese per colpa di chi non si è mai fatto scrupoli nel porre al primo posto i propri affari e i propri amici piuttosto che il bene della comunità? Com’è possibile continuare a sostenere ed agevolare i fantomatici grandi investitori esteri dimenticandosi di chi invece vive e lavora in Repubblica da sempre? E’ plausibile pensare che se certi soggetti non sono sicuramente più idonei al ruolo di rappresentanti istituzionali, non lo debbano essere neanche le leggi e i provvedimenti da loro varati? Forse sì.
Gloria Arcangeloni
Movimento R.E.T.E.

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