Rimini e Bellaria rinunciano al “Concertone” di Capodanno

Rimini e Bellaria rinunciano al “Concertone” di Capodanno

“Concertoni” di San Silvestro: Rimini e Bellaria rinunciano, Riccione chiede al Prefetto

(…) Addio al concerto di Capodanno in piazzale Fellini per il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad. La scelta a questo punto, già pubblicizzata nei giorni, è quella di una serie di eventi diffusi, dal mare alla città, con l’epicentro collocato tra piazza Cavour e piazza Malatesta (e l’attrazione del Museo Fellini). “L’idea è quella – aggiunge Sadegholvaad – evitare il grande evento che ammassa molte persone”. Lo spettacolo (anche se diffuso) deve però essere garantito. “Rispetto tutte le altre città che magari hanno fatto scelte diverse, ma Rimini ha una attrattiva maggiore, in termini turistici e anche di cittadini residenti. Il Capodanno lo vogliamo fare”. Il primo cittadino la scorsa settimana ha rilanciato il tema delle mascherine obbligatorie all’aperto e pur dichiarandosi possibilista ha chiesto che la decisione fosse presa a un livello superiore, nazionale o comunque regionale. Il sindaco di Riccione, Renata Tosi, gestisce il programma delle feste in questo modo. “Tutti gli spettacoli sono organizzati al chiuso – spiega – così non ci sono dubbi: pubblico seduto, mascherine, green pass, distanziamento”. Resta il “concertone” all’aperto di Capodanno davanti al Palazzo del Turismo. “Ho chiesto al Prefetto come ci dobbiamo comportare, pubblico in piedi, con mascherina, una linea comune di comportamento”. Il sindaco di Bellaria, Filippo Giorgetti, ha giocato d’anticipo e il concerto di fine anno (“al chiuso dentro al Palas”) è stato abolito. “Abbiamo concentrato tutto sull’Isola dei Platani – aggiunge il primo cittadino – con cinque momenti musicali diffusi, quindi spazi all’aperto dove sarà più facile evitare gli assembramenti”. Mascherine obbligatorie all’aperto, che ne pensa? “Una decisione simile va presa a Roma o a Bologna, non credo a sindaci sceriffi che fanno a gara a chi è più bravo. Noi spingiamo sul rispetto degli obblighi esistenti, ma metterne in più crea solo confusione”. (…)

Articolo tratto da Corriere Romagna

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