Rimini. Maxi truffa superbonus, catturati in America Latina i due latitanti

Rimini. Maxi truffa superbonus, catturati in America Latina i due latitanti

Maxi truffa superbonus, chiuso il cerchio. I latitanti catturati in America Latina, Roberto Amoruso, 49 anni, commercialista, e il boss del ramo pugliese, Andrea Leonetti, 48 anni, sono stati arrestati in Colombia e a Santo Domingo: uno è in carcere a Bogotà

ERIKA NANNI – Si chiude il cerchio sull’operazione “Free credit”. Anche gli ultimi due latitanti sono caduti nelle maglie della giustizia. La fuga in Sudamerica non è bastata a preservarli dalle misure di custodia cautelare disposte dall’autorità giudiziaria riminese sulla base delle indagini condotte dalla Guardia di finanza. In forza di un mandato di arresto internazionale sono finiti in manette il commercialista Roberto Amoruso, 49 anni, e il “boss” del ramo pugliese, quello soprannominato “il re dei bonus”, Andrea Leonetti, 48 anni. Entrambi nati in Puglia, provenienti dalla provincia di Barletta, i due uomini avevano con Rimini uno stretto legame fatto di cene e ritrovi nei ristoranti della città e di Cesenatico, negli studi dei commercialisti e negli uffici dei professionisti coinvolti. “La base delle attività fondate sulla cessione del falso credito d’imposta legato al superbonus edilizio (frodando lo Stato per 440 milioni di euro, ndr), tramite la frammentazione in 118 società distribuite in 11 regioni d’Italia, – spiegano i finanzieri del comando di Rimini – era proprio a Rimini. Qui si è svolto il reato associativo, utilizzando una struttura e un’operatività altamente ‘professionali’”. (…)

Volati a Santo Domingo e in Colombia per una vacanza, Leonetti e Amoruso avevano prolungato il soggiorno nel paradiso tropicale quando sono venuti a conoscenza delle indagini. Ma da qualche giorno, almeno per uno dei due, quell’America Latina meta di vacanza si è trasformata nel luogo di espiazione dei propri “peccati”. Il commercialista Roberto Amoruso è stato arrestato all’aeroporto di Medellin, in Colombia, dove si stava temporaneamente recando, ed è attualmente detenuto nelle carceri di Bogotà, in attesa dell’estradizione. Leonetti, invece, arrestato a Boca Chica, a Santo Domingo, è stato fermato dopo un accurato pedinamento della polizia dominicana sulla base delle indicazioni dei finanzieri riminesi. Aveva con sé numerosi cellulari, varie schede telefoniche di diversa nazionalità, e oltre dieci carte di credito, denaro contante tra euro, dollari, pesos colombiani e dominicani per circa 6mila euro. Per lui le procedure di consegna alle autorità italiane sono state più rapide: la Repubblica Dominicana lo ha espulso e messo su un aereo per l’Italia. Leonetti è atterrato domenica scorsa all’Aeroporto di Fiumicino, dove i finanzieri, in stretta collaborazione con la polizia di Stato, lo hanno condotto ai Casetti. (…)

Articolo tratto da Corriere Romagna

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