San Marino al Premio Alpi infilzato come quella volta al Meeting

San Marino al Premio Alpi infilzato come  quella volta al Meeting

Quanto a  figuracce  incassate da San Marino, quel che è  avvenuto al Premio Alpi l’altro giorno a Riccione, mutatis mutandis, richiama alla mente la  débâcle al Meeting  di Rimini nel 2009.

Ancora una volta  una perdita secca di immagine davanti a una folta rappresentanza di addetti ai mass media ed ancora una volta  presenti autorevoli rappresentanti di San Marino (questo volta il Segretario di Stato alle Finanze, Claudio Felici) in evidente difficoltà. Gli hanno tirato fuori che a San Marino  l’evasione fiscale non è  ancora reato, con tutto quel che segue in materia di rogatorie. Non è più reato  dal 1996.  Dal 1996  non si è trovato  ancora il modo di reintrodurlo, nonostante le promesse.  

In più c’è stato  il ‘siparietto’   Nerazzini – Amati,  fra l’altro, con l’affermazione che a San Marino per avere certe concessioni si paga e si paga profumatamente: 5 milioni per una banca. Come è successo proprio ad Amati.

Immaginiamo che il Segretario Felici sia corso  in Tribunale a San Marino per sporgere denuncia, per millantato credito,  contro chi quei soldi li ha ricevuti  e immaginiamo che abbia trovato un fascicolo già aperto  dato che la notizia non era  del tutto nuova.

D’altra parte ancora non si sa di denunce presentate dalle istituzioni a partire dal Consiglio  Grande e Generale nella sua interezza o da un gruppo di consiglieri o da qualche singolo consigliere contro la notizia da tempo circolante di un prezzario delle licenze finanziarie o anche solo di  singoli episodi di corruzione come quello della residenza costata al richiedente 600 mila euro.

 

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy