San Marino. Ancora turbolenze in Commissione elettorale

San Marino. Ancora turbolenze in Commissione elettorale

RASSEGNA STAMPA – Divergenze sui contenuti in particolare di un verbale e spunta una registrazione fatta all’insaputa dei membri della commissione

ANTONIO FABBRI Una cosa è certa: non si è mai vista una tornata elettorale nella quale il Segretario agli Interni sia entrato in aperto conflitto con l’Ufficio di Stato civile e servizi demografici ed elettorali oltre che con i membri della Commissione elettorale stessa.

Prima la proposta fatta dal Segretario Gian Nicola Berti di un “lasciapassare elettorale” dato dai consoli per fare votare gli elettori esteri con un documento “alternativo”, proposta che ha sollevato subito le perplessità della Dirigente dell’Ufficio elettorale Marialaura Marinozzi e poi la ferma contrarietà delle forze politiche – tranne Ar e la Dc – in corsa per il voto, che hanno parlato di forzature sulla legge elettorale.

Ma se quella vicenda sembrava ormai accantonata con il superamento della proposta del Segretario Berti, risolta con il potenziamento dell’Ufficio elettorale, le turbolenze e le tensioni in Commissione elettorale non sono finite e sono tornate a farsi sentire dopo l’ultima seduta.

Ma che cosa è accaduto? I membri della commissione, come da prassi, hanno condiviso via e-mail la bozza del verbale della seduta redatto dall’Ufficio elettorale.

Sarebbe tuttavia emerso che il contenuto del verbale non era del tutto condiviso nei contenuti da un paio di membri della commissione, tra cui il Segretario agli Interni. Non è noto su quali
punti ci sia stata la divergenza, ma durante questo confronto a distanza è emerso che il Segretario agli Interni avrebbe reso noto di avere una registrazione della seduta il cui verbale era in contestazione.

Registrazione della quale, però, i membri della Commissione non sapevano nulla. Diversi avrebbero quindi lamentato di non essere stati resi edotti che la seduta sarebbe stata registrata. Per questo sono rimasti piuttosto contrariati.

Insomma, in estrema sintesi, il Segretario agli interni che contesta il verbale e rende noto di avere una registrazione della seduta effettuata a insaputa dei membri della Commissione elettorale.

Non è noto se poi ci sia stato o meno un chiarimento, ma non è da escludere che la Commissione possa tornare a riunirsi di nuovo in settimana per risolvere questo “disallineamento” sul contenuto dei verbali, ma soprattutto per dirimere l’antipatica questione della registrazione.

Al di là di queste turbolenze che non contribuiscono certo a creare un clima sereno, quanto meno dal punto di vista degli adempimenti tecnici, per le elezioni, si entra oggi nella settimana decisiva che approderà al voto di domenica 9 giugno.

Restano ancora cinque giorni effettivi di campagna elettorale, considerato che sabato sarà il giorno del silenzio e domenica si vota.

Il timore di molti è sull’affluenza, se si considera, tra l’altro, che 133, tra presidenti e scrutatori, hanno rinunciato all’incarico di prestare servizio ai seggi e sono stati rimpiazzati con le “riserve”. Circostanza che potrebbe rappresentare un sintomo del distacco dei cittadini dalla politica.

Si vedrà se si rivelerà un termometro per il dato dell’affluenza.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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