San Marino. Aveva 21 dosi di cocaina pronte per lo spaccio, condannato

San Marino. Aveva 21 dosi di cocaina pronte per lo spaccio, condannato

Aveva 21 dosi di cocaina pronte per lo spaccio, condannato

ANTONIO FABBRI – In seguito ad una attività di osservazione e pedinamento, l’uomo, un 45enne di origine albanese coniugato con una sammarinese, era stato arrestato perché trovato con 21 dosi di cocaina pronte per lo spaccio. Colto in flagranza, il 28 marzo 2019, era stato portato al carcere dei Cappuccini dove era rimasto per un mese. Terminati gli interrogatori e gli atti di indagine, era stato quindi scarcerato. Nel frattempo è arrivato il rinvio a giudizio e, ieri, l’ultima udienza del processo davanti al Commissario della legge Simon Luca Morsiani.

La Procura fiscale “Oltre alla flagranza di reato, c’è una attività di indagine, osservazione pedinamento eseguita nei giorni precedenti all’arresto – ha detto il Pf Giorgia Ugolini – Reiterate visite di pochi minuti di soggetti probabili assuntori di stupefacenti”. Per la procura fiscale assumono poi rilievo i precedenti specifici e anche le movimentazioni riscontrate sul conto corrente, in buona parte in contanti. “Per la Procura fiscale risulta oltre ogni ragionevole dubbio il fatto che quanto contestato dal capo di imputazione sia assolutamente provato”. Ha quindi chiesto la condanna a tre anni e mezzo, senza benefici.

La difesa Di diverso avviso l’avvocato difensore, Rossano Fabbri, non tanto per la sussistenza del fatto, vista la flagranza di reato, quanto sull’entità della pena richiesta. “Si tratta di 12 grammi e mezzo e c’è una confessione che riteniamo utile e spontanea. Inoltre, quanto al denaro sul conto corrente, il mio assistito all’epoca lavorava, e non si può affermare che le somme sul conto corrente fossero frutto di spaccio. Noi – ha aggiunto – non neghiamo l’attività di spaccio o il riconoscimento di responsabilità, quello su cui giochiamo questo procedimento, e lo diciamo dall’inizio, è l’equa e giusta commisurazione della pena. Il mio assistito ha sempre lavorato a San Marino e quindi riteniamo che questa situazione, nonostante abbia anche una dei precedenti, non implichi necessariamente una pena che gli impedisca poi di lavorare. Riteniamo, tenendo conto anche del mese di carcere preventivo che ha già scontato, che si possa comminare una pena equa, con la possibilità di espiazione tramite l’affidamento ai servizi sociali”.

La sentenza Il Commissario della legge Morsiani, ha riconosciuto la penale responsabilità dell’imputato e lo ha condannato a 2 anni e 10 mesi di prigionia, con la possibilità di chiedere l’affidamento ai servizi sociali per pena residua. Ordinata la confisca degli stupefacenti e la condanna al pagamento delle spese processuali spese processuali.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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