San Marino. Case dell’amore e cannabis ad uso ricreativo arrivano in Consiglio

San Marino. Case dell’amore e cannabis ad uso ricreativo arrivano in Consiglio

Con due istanze d’Arengo in discussione nella sessione di agosto i cittadini chiedono maglie più larghe per l’uso personale della droga leggera e la legalizzazione di centri di “cultura sessuale e di incontri”

ANTONIO FABBRI. Già aveva destato particolare curiosità e scalpore quando l’Istanza è stata presentata lo scorso 2 aprile, nella prima domenica dopo l’insediamento della Reggenza.
La richiesta dei cittadini è stata dichiarata ammissibile e pertanto sarà discussa in Consiglio Grande e Generale. Si tratta dell’Istanza che chiede l’apertura a San Marino delle “Case dell’amore”, così vengono definite dalla petizione. All’ordine del giorno è stata calendarizzata, tra le altre Istanze, per la seduta del Consiglio di agosto che prenderà il via il 21 di questo mese e si protrarrà fino al 29. Il comma relativo alle Istanze d’Arengo è previsto al punto 11 dell’ordine del giorno, ma in ogni caso verrà aperto al più tardi alle 15 di lunedì 28 agosto.

Tra le istanze da discutere, a fare il paio con quella delle “case dell’amore”, quanto a tema piccante e spinoso di discussione, c’è l’Istanza che chiede di regolamentare la cannabis a scopo ricreativo creando una normativa ad hoc, che da un lato possa allargare le maglie dell’uso della sostanza stupefacente a scopo personale ricreativo, dall’altro armonizzi questa eventuale normativa con le regole vigenti in materia in Italia. Insomma, maggiore tolleranza per l’uso a scopo ricreativo personale senza dare troppo fastidio ai vicini.

Le due proposte che vedranno il confronto in aula sono senza dubbio destinate a fare discutere. Qualche legislatura fa c’era stato chi aveva lanciato la proposta delle case di tolleranza e della cannabis ricreativa durante la campagna elettorale, senza riscontrare troppo successo, però. Non che ci si attenda miglior sorte dalla discussione consiliare, ma cosa potrà emergere su questi delicati e divisivi temi dall’aula è tutto da vedere. Vero è che anche in diversi Stati d’Europa – come ad esempio la Svizzera o l’Olanda – le attività cosiddette “a luci rosse” hanno una loro regolamentazione.

Ma ecco che cosa di preciso l’Istanza d’Arengo numero 30 chiede: “riconoscere e legalizzare con un progetto di legge, centri di cultura sessuale, diversità di genere, di diritti civili, di spettacoli, massaggi sul corpo, centri d’incontri per il cuore, la prostituzione sessuale di ambi i sessi, corsi e seminari individuali e di coppia in studio per imparare ad approfondire le pratiche tantriche”.

L’istanza si spinge anche a descrivere sommariamente che cosa dovrebbe contenere la normativa in materia dando delle indicazioni al legislatore: “Nei centri dell’amore non sia consentito lo sfruttamento delle persone. Si dovrebbero prevedere controlli sanitari dei prostituti e un codice di operatore economico individuale e/o collettivo. “Possono accedere alle case dell’amore” i maggiorenni siano essi prestatori delle opere previste dall’oggetto e i frequentatori. Il locale per ospitare le case dell’amore, devono essere idonei alla frequentazione delle persone. Possono essere previste piscine e intrattenimenti musicali. In diversi paesi europei in cui si pratica la prostituzione non è previsto reato”.

Per quanto riguarda, invece, l’istanza sulla regolamentazione della cannabis a scopo ricreativo, gli istanti “preso atto dell’orientamento legislativo, in tema di cannabis ricreativa, sempre meno restringente nel resto del mondo e ritenendo la necessità di apportare una modifica in linea con i tempi attuali. Considerando l’approvazione dell’Istanza d’Arengo n. 16 – ottobre 2019 e, inoltre, in considerazione della corrente legislazione sammarinese, in tema di cannabis ricreativa, da noi ritenuta troppo punitiva nei confronti di chi consuma, specialmente i giovani, anche e solo modestissime quantità e con frequenza bassissima. Tutto ciò premesso I sottoscritti chiedono: che venga predisposta un’adeguata normativa regolamentante in tema di cannabis, con specifico indirizzo sull’uso e possesso ricreativo personale, escludendo l’atto di cessione a qualsiasi titolo (ancorché gratuito), che ponga la nostra legislazione ad un livello di permissività pari e non superiore a quella italiana (rif. Istanza d’Arengo nr. 16 – ottobre 2019)”.

Quest’ultima era appunto l’Istanza, approvata all’epoca, che chiedeva di non oltrepassare, con la legislazione sammarinese, i limiti della legge italiana. L’istanza in discussione nel consiglio di agosto richiama dunque quella del 2019 in particolare perché, per la detenzione per uso personale, la normativa italiana risulta meno afflittiva di quella sammarinese.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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