San Marino. “Caso Brunetta”, il governo minimizza

San Marino. “Caso Brunetta”, il governo  minimizza

La cittadinanza insorge

Non arrivano le dimissioni del membro del team comunicazione che ha irriso sui social il ministro italiano

Considerato che la comunicazione istituzionale assume una strategica importanza per l’attività fra Paesi, specialmente per un Paese piccolo come la Repubblica di San Marino e’ particolarmente strano, per non dire assurdo come lo screenshot che sta girando sui social e siti sammarinesi e non, che ritrae una storia social che e’ stata pubblicata dalla sig.ra Laura Franciosi dello staff di comunicazione del Governo e che vede la foto al ministro italiano Renato Brunetta con a lato a commento una frase che ironizza, in maniera sgarbata, rispetto alla sua altezza, non abbia portato a delle conseguenze in termini di assunzione di responsabilità.

Questo porta a dover compiere alcune riflessioni: e’ opportuno che la sig.ra rimanga nel suo ruolo? Non sarebbe necessario un deciso passo indietro? Che ripercussioni si possono generare nei rapporti con l’Italia? La figuraccia infatti non e’ stata fatta da lei ma dal Paese. Sui social la cittadinanza e’ insorta anche perché il Governo ha evitato di prendere una posizione netta anzi il Segretario Beccari in Commissione Esteri ha praticamente minimizzato dicendo: “ E’ un atto fatto non certo per mandato del Congresso nell’ambito della comunicazione del Congresso. Il governo si scusa solo quando ci sono responsabilità dirette”.

Il Governo avrebbe dovuto prendere le distanze e interrompere il rapporto di collaborazione o, ancora meglio, il membro del team comunicazione avrebbe dovuto, lei stessa, fare un passo indietro.

Ecco un commento molto incisivo di un cittadino proprio sul tema apparso Facebook: “Veniamo a conoscenza del fatto che una gentile signora, pagata dalla delegazione di governo come “consulente” in comunicazione, abbia sbeffeggiato chiaramente per mezzo social – durante una visita ufficiale – l’onorevole Brunetta, facendo leva su una sua disabilità chiara ed evidente. L’atto è di una gravità inaudita e rischia chiaramente di mettere in imbarazzo l’intera delegazione di governo sammarinese, nonché di compromettere i rapporti tra gli Stati, situazione della quale ogni cittadino potrebbe essere vittima.  La cosa realmente grave, probabilmente, è che ancora una volta viene evidenziata con intento derisorio la “diversità” ( in questo caso rappresentata da una disabilità). E che questo sia stato fatto in seno ad un parlamento, nel contesto dell’esercizio della professione politica di un Ministro. Ci stiamo battendo da anni per accettare quelle che comunemente fino a qualche tempo fa venivano considerate “diversità” . La società deve continuare a battersi aspramente anche contro queste vili forme di razzismo espresse per mezzo social attraverso le quali un soggetto viene sbeffeggiato sulla base di criteri di “non adeguatezza” fisici e/o estetici riconosciuti come “normalità” dalla società! Inadeguato è chi , durante l’esercizio di una professione di rappresentanza di un governo di uno stato , pagato con i denari pubblici, sbeffeggia un ministro italiano in una occasione ufficiale. Io non ci sto. Da libero professionista, che regolarmente versa migliaia di euro in tasse , chiedo le dimissioni immediate di questo soggetto contro il quale – auspico – sia il governo sammarinese sia quello italiano possano prendere degli adeguati ed immediati provvedimenti . Mi rifiuto di continuare a contribuire allo stipendio della signora!”

Non ci sono altre parole, i fatti e le azioni potevano contare di più di mille parole ma non sono arrivati e non arriveranno. E il Paese, come spesso accade, ne esce sconfitto. Wnd

 

Articolo tratto da La Serenissima pubblicato integralmente il giorno dopo

 

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