San Marino. Commissione Sanità, resoconto seduta 11 ottobre 2022 mattina

San Marino. Commissione Sanità, resoconto seduta 11 ottobre 2022 mattina

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE IGIENE E SANITÀ,
PREVIDENZA
E SICUREZZA SOCIALE, POLITICHE SOCIALI, SPORT;
TERRITORIO, AMBIENTE E AGRICOLTURA

– MARTEDÌ 11 OTTOBRE – Seduta della mattina

Il secondo giorno di  lavori della Commissione si apre al comma 2, come previsto dall’ordine del giorno, relativo al Progetto di legge “Forme di sostegno nei confronti delle donne sole in stato di gravidanza e dei nuclei monogenitoriali in situazioni socio-economiche di particolare gravità”, presentato dal gruppo Pdcs. Come spiega la relatrice e presentatrice del Pdl, Francesca Civerchia il testo “va ad affrontare in maniera dettagliata gli aiuti che possono essere elargiti a donne che affrontano la gravidanza e maternità in solitudine, si passa da un intervento di natura sociale, assistenziale, educativa, ma anche in termini maggiormente pratici, ad un supporto di edilizia sovvenzionata, o aiuto economico che possa consentire alla donna di poter vivere con il proprio bimbo in una abitazione un modo dignitoso. Ancora, ci possono essere aiuti  volti a rendere autonoma la figura genitoriale della mamma, attraverso i servizi sociali e l’accompagnamento al mondo del lavoro”. Inoltre, la norma vuole dare l’idea che “lo Stato non si sostituisce alla persona e non vuole togliere autonomia e indipendenza alla donna, anzi obiettivo primario è rendere la donna autonoma”.

Nel dibattito emerge la condivisione bipartisan al provvedimento che all’unisono è indicato come necessario per colmare una lacuna normativa e per completare il quadro delle recenti leggi su Ivg e sulla Famiglia. Unica voce critica, ma non al provvedimento in sé, è quella di Guerrino Zanotti di Libera che ritiene come molti strumenti a sostegno di situazioni di difficoltà per le donne esistano già. Si procede con l’avvio dell’esame dell’articolato e dei numerosi emendamenti su cui, in larga parte, si procede a una loro riformulazione e approvazione unanime.

All’articolo 2 “Ambito di applicazione e definizioni”, Libera presenta 3 emendamenti abrogativi, illustrati dal consigliere Zanotti, miranti a tenere in considerazione, tra l’altro, che il supporto psicologico può essere offerto anche dal consultorio istituito da legge su Ivg, e che l’aiuto per l’inserimento al lavoro debba essere dato non solo a ragazze madri, ma anche più in generale, alle famiglie in difficoltà. Replica Francesca Civerchia, Pdcs, che con la legge non si vuole assolutamente creare un sovra-servizio, “si utilizzano le risorse attualmente esistenti e si dedica un percorso apposito per queste particolari fragilità”. Gli emendamenti di Libera sono respinti.
Sempre all’articolo 2, ci sono emendamenti di Dml e del resto della maggioranza (Rete, Pdcs, Npr, Gruppo misto) volti a chiarire che
le misure introdotte dalla norma riguardano “donna sola in stato di gravidanza”, ovvero “la donna gestante che forma un nucleo famigliare autonomo senza alcun tipo di supporto famigliare”. Inoltre si specifica che sia l’Assistente Sociale a certificare tale stato e le particolari difficoltà e circostanze della famiglia d’origine.  In più, con il suo emendamento, Dml specifica che la misura è rivolta a donne di cittadinanza sammarinese. Nel contempo è presentato anche l’emendamento “Articolo 3 bis” di Libera, per introdurre controlli atti a verificare che le misure previste vadano a sostegno di ragazze madri che non hanno supporto economico dell’altro genitore. A fare discutere è la proposta di Dml: Zanotti di Libera la boccia come discriminatoria e la maggioranza si divide su chi la ritiene utile, come Gloria Arcangeloni  di Rete, per evitare che il ricorso ai benefici previsto sia sostenibile, e invece chi concorda con Zanotti, come Alessandro Mancini, Npr. Per il consigliere di maggioranza infatti “è una cosa che non sta né in cielo né in terra”, fare riferimento in via esclusiva allo stato di cittadinanza sammarinese ed escludere così anche i residenti. Aida Maria Adele Selva, Pdcs, ribadisce la richiesta di confronto sui tre emendamenti per esaminali in dettaglio. Vladimiro Selva, di Libera, osserva infine che distinguere tra residenti e cittadini possa anche mettere in discussione la legittimità della legge. Infine, Gaetano Troina di Dml annuncia che si è trovata una sintesi sui tre emendamenti senza limitazione alla cittadinanza che, spiega, “aveva come unica finalità l’applicazione a un numero limitato di casistiche e il rendere sostenibile il provvedimento, ma condivido possa risultare discriminante”. Viene quindi votato all’unanimità l’emendamento condiviso.

All’articolo 3 “Divieti di discriminazione”, la maggioranza  presenta un emendamento aggiuntivo per specificare come le violazioni diano luogo a sanzioni previste dalla legge n.40 del 1981. L’emendamento è accolto all’unanimità

All’articolo 4 “Accesso a specifici servizi socio-sanitari”  Dml porta un emendamento modificativo del comma 1 dell’art. 4 di natura tecnico-formale che viene accolto. Mentre  Libera propone un emendamento per abrogare il passaggio del supporto psicologico a donne sole in gravidanza: perché si ribadisce che tale servizio sia già fornito dal consultorio, istituito dalla legge sull’Ivg. Ma poi l’emendamento viene ritirato. La maggioranza presenta  invece l’emendamento “Articolo 4” affinché tramite richiesta dell’Assistente sociale si possa ottenere esenzione dal versamento del contributo della retta dell’Asilo nido e della refezione scolastica fino l’età di sei anni del bambino. L’emendamento viene approvato.

All’Articolo 5 “Reddito minimo garantito”, sono presentati emendamenti da Libera, dalla maggioranza e da Dml relativi all’importo dei contributi per reddito minimo, per ragazze madri e per l’affitto della casa. Gli emendamenti sono ritirati e viene approvato all’unanimità un emendamento riformulato e condiviso che accoglie le proposte dei gruppi.   

All’articolo 6, che introduce esenzioni sulle tasse universitarie per gli iscritti all’Ateneo di San Marino, Dml presenta un emendamento abrogativo perché, come spiega Troina, non si ritiene opportuno limitare l’esenzione ai soli iscritti all’ateneo sammarinese e non agli studenti di altre università. Anche Libera presenta un emendamento analogo. Si giunge quindi a una riformulazione condivisa, in cui si prevede che l’assistente sociale abbia il compito di richiedere esenzione alle università italiane, come è previsto già per chi ha redditi e Isee inferiori. Libera e Dml ritirano i propri emendamenti e l’emendamento finale viene approvato.  All’articolo 7, per l’assegnazione a titolo gratuito di alloggi di proprietà dell’Ecc.ma Camera, Libera con un emendamento abrogativo contesta che sia il congresso di Stato a decidere sull’ammissibilità della domanda, lo ritiene eccessivamente discrezionale e chiede piuttosto di demandarlo all’ufficio preposto della Contabilità dello Stato. La proposta viene ripresa in un emendamento condiviso: Libera ritira i suoi emendamenti e viene approvato all’unanimità quello condiviso.
La seduta si interrompe per la pausa pranzo e l’esame dell’articolato riprenderà nel pomeriggio.

 

Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

Comma 2. Progetto di legge  “Forme di sostegno nei confronti delle donne sole in stato di gravidanza e dei nuclei monogenitoriali in situazioni socio-economiche di particolare gravità”, presentato dal gruppo Pdcs

Francesca Civerchia, Pdcs relatrice e co-presentatrice del Pdl
Questa legge nasce con l’intento di andare a sanare un vuoto normativo, è stata depositata nel marzo 2021 e precedentemente all’aver licenziato il Pdl – oggi diventato legge- a tutela famiglia. Questa norma andrebbe a sanare un vuoto che riguarda la tutela di quelle categorie che, per fortuna, sono poco numerose, ma comunque presenti da sempre sul nostro territorio. I servizi sociali hanno sempre avuto difficoltà ad attivare un processo di aiuto efficace rivolto alla categoria delle ragazze madri, ragazze che si trovano in situazione di solitudine ad affrontare il difficile ruolo genitoriale. Nel momento in cui una donna si trova in stato di solitudine ad affrontare una responsabilità così importante, molto spesso è capitato sia ricorsa all’interruzione volontaria di gravidanza quando questa scelta era condizionata da ostacoli di natura economica, familiare o per la paura di dover affrontare tutto da sole. Questa legge poteva essere portata anche prima della legge sull’Ivg, personalmente ci tenevo che avesse un percorso autonomo, per avere un iter chiaro in supporto a questi casi. Questa legge ha subito delle modifiche dal momento della sua presentazione, che è stata oltre un anno fa, perché poi nel momento in cui è stata stesa erano in vigore alcune norme, che hanno subito dei cambiamenti- anche a seguito dell’emergenza covid che ha visto alcuni strumenti economici di supporto essere modificati. Per cui, nell’esame dell’articolato ci saranno alcuni emendamenti modificativi, legati al fatto che nel corso del tempo alcune circostanze sono mutate da un punto di vista legislativo. Questa norma è di particolare importanza, oltre alla tutela della maternità e genitorialità, anche per l’attenzione che dimostra uno spiccato senso civico dell’Aula nell’aiuto che le norme possono fornire a tutela delle persone in difficoltà. Questa norma va ad affrontare in maniera dettagliata gli aiuti che possono essere elargiti a donne in solitudine, si passa da un intervento di natura sociale, assistenziale, educativa, ma anche in termini maggiormente pratici, ad un supporto di edilizia sovvenzionata, o aiuto economico che possa consentire alla donna di poter vivere con il proprio bimbo in una abitazione un modo dignitoso. Ancora, ci possono essere aiuti  volti a rendere autonoma la figura genitoriale della mamma, attraverso i servizi sociali e l’accompagnamento al mondo del lavoro. E’ un elemento fondamentale che dà idea che lo Stato non si sostituisce alla persona e non vuole togliere autonomia e indipendenza alla donna, anzi obiettivo primario è rendere la donna autonoma. Il periodo di accudimento viene preservato tanto che si prevede che la donna possa rimanere a casa con il bimbo per un anno, per poi essere avviata alle liste di collocamento.  Scopo della norma è quindi di andare a tutelare e dare attenzione a quelle categorie, seppure sono poche le persone che rientrano in certi parametri, eppure ci sono e la situazione va affrontata anche con norme di riferimento che possano essere immediatamente applicabili dai servizi sociali e dal servizio minori.

Gaetano Troina, Dml
Si tratta di un pdl molto interessante e opportuno, interviene a dare una risposta a quella che era una lacuna normativa, prevedendo disposizioni a tutela e sostegno di nuclei monogenitoriali e delle donne in gravidanza sole. Si tratta di un testo che va a completare una disciplina carente e abbiamo ritenuto come Dml di portare alcuni contributi integrativi al testo della prima lettura, in quanto riteniamo su alcuni passaggi si potesse fare qualcosa di più e specificare alcuni elementi in modo tale che si evitino distorsioni nell’applicazione della legge. Nel riconoscere i benefici, i requisiti riteniamo andassero meglio specificati. E’ un testo che auspichiamo entri in vigore nel breve periodo.

Aida Maria Adele Selva
In una società civile, il Pdl è più che doveroso e finalmente vede la luce. Le situazioni verificate negli anni, anche se sono poche, sono reali, e se ne sono fatte poi carico in parte le associazioni di volontariato. Ma una società civile non può lasciare indietro i più deboli, soprattutto le donne sole in stato di gravidanza. Siamo in ritardo, ringrazio per questo le colleghe promotrici del Pdl, si parla tanto dei diritti delle donne, ma poi quando è il momento di aiuti concreti si ritarda sempre, in questo caso si dà vero supporto a chi è in difficoltà e si va a tutelare la vita nascente.

Gloria Arcangeloni, Rete
La normativa colma un vuoto normativo esistente e si innesta insieme alla legge per la famiglia in un contesto che è molto cambiato, e la situazione post pandemica e internazionale non aiuta. Si trattano le situazioni di nuclei monogenitoriali, di ragazze sole in difficoltà, determinando sostegno economico e psicologico attivo. Bene il sostegno volto a rendere indipendente il soggetto che inizialmente si trova in difficoltà. Alcune considerazioni sugli aspetti tecnici: i controlli sono fondamentali per evitare abusi, non ci devono essere storture e abusi verso chi deve usufruire di questi interventi. Nonostante i dati ci dicano che, per fortuna, nel nostro territorio le situazioni di disagio sono minime,  visto che il nostro paese ha disponibilità ad accogliere profughi, ci deve essere anche la giusta attenzione per evitare che un’esplosione di casi possa determinare l’insostenibilità dell’intervento.

Guerrino Zanotti, Libera
Ogni volta che questo Consiglio si riappropria del proprio compito statutario, quello di legiferare, è positivo. Sono stato critico su questo testo in prima lettura ma non ho cambiato posizione. Lo ritengo meritevole per il sostegno a situazioni di estremo bisogno per le quali lo Stato deve impegnarsi e fornire strumenti di supporto. La mia critica è dettata dal fatto che sono convinto gli strumenti già oggi ci siano. Già oggi i servizi e gli strumenti che lo Stato mette a disposizione sono tutti presenti, tant’è che il Pdl fa riferimento al reddito minimo, all’intervento del fondo solidarietà e all’intervento dei servizi che esistono già. Non mi ha poi entusiasmato il dover fare un quadro della situazione di una ragazza che ha scelto di portare a termine una gravidanza, anche senza un compagno accanto, come se questa fosse già una condizione da commiserare. Certo il sostegno va dato, ma senza categorizzare queste persone come se fossero delle poverette. E c’è anche chi lo fa dopo scelte consapevoli, senza per questo essere una persona da tenere in una bolla. Bisogna essere equilibrati nei giudizi. Anche noi abbiamo presentato degli emendamenti per una proposta che comunque fa onore a chi l’ha presentata.

Alessandro Mancini, Npr
E’ un pdl molto importante, non sono tante le occasioni in cui ci troviamo a svolgere la funzione principe del parlamento, in una legge importante che si inserisce in un vulnus del quadro normativo da colmare, quello di dare strumenti di sostegno- e non di protezione come sostiene Zanotti- per le ragazze madri. Si dà possibilità di iniziare una vita autonoma e di essere sostenute da un punto di vista economico e anche per la formazione scolastica. Spesso le ragazze madri sono giovani e non hanno neanche terminato gli studi, le si permette di terminarli e di essere inserite nel mondo del lavoro. La legge ha iniziato il uso iter quando si iniziavano i dibattiti sulla legge per .’Ivg e sulla famiglia, oggi diventate leggi. Ringrazio i proponenti per avere introdotto questo argomento, auspico possa diventare legge dello Stato nella prima seduta utile del Consiglio di novembre. Daremo una risposta che da troppo tempo doveva essere data. E’ vero che ci sono i servizi e gli uffici, ma non dimentichiamo l’eccesso di burocrazia attuale. Mettere a disposizione un quadro normativo chiaro, di pochi articoli, come questo è stata la mossa giusta. Auspichiamo che questi casi continuino ad essere di numero ridotto, ma non possiamo far finta che non ci siano

Grazia  Zafferani, Gruppo misto
E’ una legge che nasce per colmare un vuoto normativo e si è cercato di trovare concretamente tutti i supporti necessari- da quello economico a quello psicologico- non solo per il periodo di gravidanza e post partum, per affrontare il ruolo genitoriale in un momento particolare. Il pdl parla infatti di solitudine relazionale e famigliare, il sostegno della comunità è dunque fondamentale e deve essere sostenuto da norme immediate. La politica in questo momento agisce in funzione di supporto e aiuto e dà un messaggio educativo, civico e lungimirante, perché vuole investire e investe nel futuro. Grazie la sensibilità, frutto anche dell’esperienza professionale di Civerchia. grazie anche al contributo della collega Albertini- entrambe hanno presentato il Pdl- è stato fatto davvero un ottimo lavoro. Le critiche fatte dal collega Zanotti: è vero che il Paese ha gli strumenti, ma chi non vive questi problemi non conosce le criticità effettive. Come presidente dell’associazione Pro Bimbi mi sono trovata ad aiutare situazioni che potevano sembrare di facile risoluzione, ‘basta andare negli certi uffici preposti’…ma una mamma ha bisogno di aiuto immediato, non si possono aspettare mesi per una casa, per l’assistente sociale…quando devono decidere se portare avanti una gravidanza, le donne devono sapere subito se avranno una casa. Ben venga questo pdl.

Massimo Andrea Ugolini, Segretario di Stato per la Giustizia, con delega alla Famiglia.
E’ un intervento apprezzabile che interviene dopo la legge sull’Ivg e sulla legge sulla famiglia, cerca di dare riscontro a donne sole in stato di gravidanza, a nuclei monogenitoriali che si trovano in stato di solitudine di fronte a scelte importanti per la propria vita e quella dei propri figli, cercando di intervenire dimostrando che lo Stato è presente in questi momenti difficili. La legge fa presente che esiste un Servizio minori che dà anche un supporto psicologico in questi momenti, cerca attraverso il reddito minimo di aumentare le tutele di carattere economico, e poi con il diritto allo studio per le ragazze madri. Con il fondo straordinario di solidarietà si va ad appurare tutte le casistiche, non ci sono interventi a pioggia. Ma non deve essere un intervento che si protrae a lungo, è fissato infatti il termine dei tre anni di età del nascituro. E per queste casistiche il Fondo è affiancato da un assistente sociale che deve appurare le situazioni. Non è commiserazione, lo Stato deve aver contezza che ci sono situazioni critiche e mettere loro a disposizione gli strumenti necessari. Con gli emendamenti si potrà sicuramente migliorare un pdl che interviene su queste situazioni.

Francesca Civerchia, Pdcs, relatore
Ringrazio tutte le persone che hanno apprezzato il Pdl, mi dispiace invece che forse qualcuno non abbia compreso la ratio della norma. Non è quella di andare ad aiutare una donna che vuole un figlio senza  compagno, è una sua scelta, ma si rivolge a persone in difficoltà, senza casa, e si trovano a vivere la gravidanza e la maternità in solitudine. Mi sento offesa come donna a sentire queste cose, cii si arroga il diritto di sapere cosa avviene nei servizi..non è scontato che i servizi sociali riescano ad attivare interventi in modo veloce. Ma la maternità non dura anni, solo qualche mese e l’attivazione dei servizi deve essere rapida e ciò non avviene senza un vero coordinamento. Bisogna intervenire perché al momento chi lavora ha difficoltà a rispondere a determinati bisogni, a dare supporto e dignità a una madre  Se non fosse così, non ci sarebbe stato bisogno di questa legge.  Questo atteggiamento semplicistico lo ritengo offensivo.

 

San Marino News Agency

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