San Marino. Consiglio Grande e Generale, 15 luglio, seduta pomeridiana. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale, 15 luglio, seduta pomeridiana. Agenzia Dire

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 14-22 LUGLIO

MERCOLEDI’ 15 LUGLIO – POMERIGGIO

La seduta si apre dal comma n. 2 con il conferimento delle onorificenze di Cavaliere Gran Croce dell’Ordine di Sant’Agata al vice ministro italiano dell’Economia Luigi Casero e al capo cerimoniale Riccardo Guariglia, facenti parte della delegazione che ha accompagnato a San Marino il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, lo scorso 13 giugno.

Seguono una serie di nomine, tra cui quelle per il completamento del Comitato di bioetica (Nicolino Monachese, Carlo Daniele, Ugo Alonzo, Adriano Tagliabracci, Giorgio Cantelli Forti, Werter Casali, Don Gabriele Mangiarotti, Renzo Ghiotti, Monica Tonelli, Francesco Carinci).

Quindi il comma dedicato alla nomina del Rettore dell’Università della Repubblica di San Marino Corrado Petrocelli, su cui si è aperto il dibattito con venti iscritti ad intervenire. Al termine, la nomina è stata accolta. Le votazioni del Collegio universitario e del collegio dei sindaci revisori sono rinviate a venerdì pomeriggio.

Si è passati poi alla ratifica dei decreti delegati, sono stati ratificati quelli non scorporati, quindi il n.90 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione e contrasto ai reati di corruzione”. La seduta si è conclusa con la discussione in corso sul decreto delegato n.76 “Provvedimenti in materia di start up ad alta tecnologia” che riprenderà in seduta notturna.

Di seguito una sintesi degli interventi al Comma 6, Nomine Università (Rettore)

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura e l’Università: “Abbiamo un’università e vogliamo farla ancora più grande e qualificata. Per la nomina del nuovo Rettore, con la recente riforma, la prima parte del potere si esplica con la designazione del candidato da parte del senato accademico- su cui è nata una rapida discussione con il secondo  livello decisionale, quello politico- che ha portato alla nomina di un Rettore individuato all’interno del senato stesso, con tutti i requisiti esplicitati nel testo di legge, Corrado Petrocelli, che ha ricoperto per 7 anni il ruolo di rettore dell’università di Bari. Petrocelli ha reso quell’ateneo non solo luogo di formazione, ma di ricerca e sviluppo anche economico, quello che serve a noi, che abbiamo nelle nostre idee. Il senato accademico ha approvato la candidatura nella riunione del 17 del maggio scorso. A seguito della nomina Petrocelli dichiara di fare proprie le linee indicate dal governo e dal segretario Morganti nel saluto al senato. Il prof. Petrocelli è stato presentato nei giorni scorsi alle forze politiche”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Avrei certamente voluto conoscere meglio gli indirizzi accolti e il programma del senato, non li conosco e prendo atto del nominativo indicato. E’ una grande personalità con i criteri richiesti. Prendo atto anche del rapporto con il territorio che ha saputo gestire a Bari, ma lo votiamo un po’ a scatola chiusa. Ci siamo dati negli ultimi due anni almeno tre linee di comportamento chiare sull’università, il primo è l’approvazione del suo progetto di sviluppo, per trasformarsi da università di docenti a quella di studenti, spero che non perdiamo questa vocazione, spero che il piano vada a vanti. Secondo, costruire un rapporto con il territorio e le imprese. Spero che la nostra università porti avanti questo progetto di sviluppo e ricerca avanzata e che il Rettore volga la sua attenzione a quello che ha fatto a Bari. Poi confermo gli indirizzi di spending review, razionalizzare le spese per docenze e selezionare i corsi, ridurre e accorpare dipartimenti. Auspico il rettore possa portare avanti quanto deliberato dalla spending review. Su Petrocelli la Dc ha espresso alcune riserve. Svolgo la professione di avvocato,  se mi si pongono cinque grossi nomi in diversi campi, devo scegliere quello di cui ho bisogno, se mi serve un matrimonialista, non scelgo un penalista. Voglio dire che non basta il nome. Credo che alla nomina servisse un programma, lo abbiamo visto dopo. Su quei binari su cui il nuovo rettore si è impegnato anche noi siamo d’accordo”.

Simone Celli, Ps: “La nomina è di grandissima rilevanza: il Rettore dell’Università di San Marino. Il percorso che ha portato alla nomina all’interno del Senato accademico ha creato conflittualità nella coalizione San Marino Bene Comune, sintomo di una gestione politica discutibile dato che su scelte così importanti sarebbe auspicabile unità, perlomeno all’interno del governo. Per quanto riguarda l’indicazione formalizzata dal segretario di Stato Morganti siamo davanti a un curriculum di assoluto prestigio, però auspico che questa fase piuttosto turbolenta dell’Università possa essere archiviata immediatamente. Il nuovo Rettore avrà un compito impegnativo, ovvero quello di proiettare in una nuova fase (detta fase “2.0”) il mondo universitario sammarinese. Siamo pronti ad appoggiare l’indicazione del professore Petrocelli”.

William Giardi, Upr: “L’Università ha un ruolo preminente nella formazione della persona. Upr nulla ha da ribadire sulla figura del professore Petrocelli che ha un curriculum di assoluto livello. Il condizionamento politico delle nomine nel Senato accademico però può andare a inficiare la bontà della proposta. Sulla figura del professore Petrocelli comunque, ribadisco, non abbiamo nulla da ridire”.

Denise Bronzetti, Indipendente: “Finalmente siamo arrivati a un nuovo corso per la nostra Università che oggi prende ancora più corpo con la nomina del nuovo Rettore. Concordo per buona parte con l’intervento del capogruppo Mazza. La nostra Università per anni è stata Università di studiosi, mentre oggi abbiamo bisogno di un’Università di studenti, in modo che così possa rappresentare un volano per l’economia ma anche un’opportunità culturale per il nostro territorio. Noi non stiamo ritagliando un posticino al sole per uno dei tanti accademici con un curriculum invidiabile, ma stiamo costruendo la nostra Università. Un’Università che metta gli studenti al centro e non viceversa”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Ci siamo dedicati a una revisione delle carenze del sistema universitario. Siamo intervenuti sulla governance. Si è agito per rendere più trasparente l’iter di reclutamento dei docenti premiando il merito. Auspico che lo sforzo fatto per riformare il nostro Ateneo possa contribuire alla crescita della Repubblica. La figura del Rettore ha ruolo determinante. Deve avere capacità manageriali oltre che conoscenze scientifiche e professionali notevoli. Ma dovrà conoscere anche il territorio in cui opera. Il Rettore dovrà far acquisire attrattività al nostro Ateneo. Vogliamo un Rettore che sia espressione della nostra Università che offra un contributo costante, anche per quantità di tempo a disposizione, capace di favorire lo sviluppo di una dimensione nazionale”.

Massimo Cenci, Ns: “Serve persona in grado di far fare salto di qualità all’università. Avevo perplessità sui programmi per l’ateneo e mi auguravo non ci fossero nell’ambito delle attività dei percorsi già predefiniti. Dopo le procedure di voto e le sue tempistiche, queste perplessità mi sono rimaste. E’ evidente che nell’ambito delle procedure dei dubbi, per lo meno interpretativi, e delle maglie che potrebbero specificarsi meglio nella legge, ci sono. Questa nomina è arrivata con una velocità che non mi aspettavo. Prima si poteva parlare più di programmi e poi, alla luce di questi, si poteva indicare la figura del nuovo Rettore. Forse è un peccato ragionare di questa nomina e di una persona di tanto valore senza quegli elementi in più. Il Senato lo ha indicato e noi lo voteremo con la speranza che porti l’università dove noi vogliamo”.

Marco Podeschi, Upr: “La nomina è arrivata in Consiglio grande e generale e non ci sono tanti commenti da fare. Non mi è piaciuto come si è arrivato a questa nomina e soprattutto le polemiche politiche scatenate negli ultimi mesi. Sono rimasto perplesso anche per l’intervento di un consigliere di maggioranza che ha cambiato totalmente parere. C’è chi sta rivedendo le proprie visioni ideologiche. Mi auguro che questo Rettore abbia il rispetto per il Paese e le capacità che non ha avuto il suo predecessore. Nel rispetto degli ambiti, ci sarebbe piaciuto un confronto con il candidato e non un touch & go. Non è un buon inizio, visto che si parla di progetti da finanziarie, di sinergie. Un fugace incontro il giorno prima della nomina non mi è piaciuto. Non entriamo nel merito e speriamo possa fare bene perché l’università ha bisogno di una nuova fase”.

Fabio Berardi, Pdcs: “Vogliamo lasciarci alle spalle le criticità del passato, riconosciamo tutti il valore della cultura e la ricaduta che questa istituzione può avere nel Paese. Ora serve un Rettore con la capacità di dare un progetto fortemente legato ai piani di sviluppo della nostra realtà, capace di imprimere questa direzione di marcia. Ci lasciamo alle spalle la visione di un modello universitario da salotto buono per pochi eruditi. Capacità manageriali, familiarità con la ricerca, le start up: questa persona candidata credo debba mettere le sue esperienze al servizio del paese e degli imprenditori.

A me interessa che questa svolta che a fatica si è avuta nell’università sia decisa e abbia una ricaduta forte sul Paese”.

Franco Santi, C10: “Intervengo per esprimere soddisfazione perché sia arrivata la nomina in Consiglio del Rettore, anche se con un mese di ritardo E’ una nomina che completa l’ultimo tassello della riforma varata di recente e porta prospettive di sviluppo per un settore ritenuto strategico per San Marino. Credo si debba augurare buon lavoro al nuovo rettore e agli organismi che si configureranno come nuovo governo dell’università di San Marino. Nell’incontro avuto con Petrocelli sono emersi diversi spunti importanti sul programma che vorrà proporre agli organismi universitari e alla politica sammarinese. Le premesse sono buone. Le nomine saranno messe alla prova nella pratica e andrà tutto monitorata”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Non possiamo fare altro che votare la candidatura fatta dal Senato Accademico. Anche se non credo sia giusta la Legge: è improprio che il Consiglio Grande e Generale decida chi debba fare il Rettore. Dico questo credendo personalmente che la figura di Petrocelli sia quella più azzeccata per l’Università di San Marino. E’ stato un capriccio della politica tardare di un mese la nomina. Si sono persi 30 giorni di tempo a discapito degli interessi del nostro sistema universitario. Abbiamo un’Università che ha tuttora percorsi di eccellenza, riconosciuti a livello internazionale. E qui vengo a uno dei timori su cui spero di sbagliarmi: spero non ci sia uno schiacciamento del Rettore sulla Scuola di studi storici. Il rettore Petrocelli ci ha posto delle priorità che sostanzialmente ci hanno convinto. Dovremmo pretendere il riconoscimento dei titoli accademici sammarinesi, così come dovremmo pretendere che anche a San Marino vi sia la possibilità di partecipare al progetto Erasmus. Il Rettore avrà la responsabilità di gestire l’Università con criteri di economicità. Dovrà adattarsi alla politica di spending review messa in atto dal Governo, certamente, ma altrettanto certamente l’Università dovrà restare autonoma rispetto alla politica. Nessuna dettatura dell’agenda programmatica”.

Francesca Michelotti, Su: “La nomina del Rettore Petrocelli ha scatenato una vivace protesta del professore Di Nubila in ragione, a suo dire, di un blocco ideologico che mira ad appropriarsi dei posti apicali dell’Università. Il Rettore dovrebbe attuare anche per questo sin da subito quel regime di trasparenza degli atti: uno dei suoi propositi che ci ha illustrato anche nei recenti incontri. Il Rettore dovrà attenersi a due semplici principi: massima trasparenza e conoscibilità della gestione amministrativa e la massima chiarezza degli atti. Non posso non notare però come la nomina del Rettore abbia creato una frattura nella maggioranza. La designazione ha colto di sorpresa una parte della maggioranza non d’accordo pienamente con la sua nomina. Qualcuno ha fatto notare che il Senato accademico avrebbe dovuto proporre un ventaglio di nomi. Noi non vogliamo interferire nelle questioni dell’Università, ma vogliamo adempiere alle funzioni di indirizzo politico che ci competono. Noi voteremo il professore Petrocelli per il suo poderoso curriculum, per la sua grande sapienza e per le prove ottime che ha già dato”.

Nicola Renzi, Ap: “Una volta che il Senato Accademico ha preso una decisione, il Consiglio non può fare altro che prenderne atto. Chi ha sostenuto che il nome di una persona sia collegato al progetto di Università ha detto cosa giusta ma occorre specificare che il Rettore deve confezionare annualmente un documento di Pianificazione strategica: quello sarà il momento di valutazione del suo operato ed è fondamentale che se ne preveda il passaggio in Consiglio Grande e Generale. E’ troppo un mese di tempo per la scelta del Rettore? E’ il tempo necessario per chiarire il fatto che tutti i percorsi sono stati intrapresi nel modo dovuto. Io non credo che dobbiamo dare a questo fatto una rilevanza così grave. Sulle lamentele dell’incontro con il Rettore dico solo che per la persona parlano il curriculum e le esperienze acquisite. Fare incontrare il candidato-Rettore con le forze consiliari è stata una giusta iniziativa. Sono stati fatti tanti passaggi ed io sono convinto di quello che è stato sostenuto e cioè che per anni la nostra Università è stata vista come “comodo albergo” per portare a casa qualche vantaggio personale. Ma io credo che occorra ricordare anche alcuni casi di collaborazioni gratuite fatte da personaggi di altissimo rilievo. Riconosciamo dunque gli uni casi e gli altri casi. Anche Ap dunque appoggerà la conferma del professore Petrocelli”.

Paride Andreoli, Ps: “Non posso che portare rispetto alla persona del Rettore, devo prendere atto comunque che è una nomina che ha creato non pochi problemi all’interno della coalizione Bene comune, avvenuta all’interno del Senato accademico che ha votato Petrocelli per dirigere la nostra università. C’è stata una fase turbolenta, si è assistito a dei giochi all’interno della maggioranza, iniziata con le dimissioni del precedente Rettore che ha portato a mesi di attesa prima che il segretario Morganti portasse la nuova nomina. Vorrei ribadire e sottolineare che l’università sammarinese, al di là di chi la dirigerà, ha la necessità di individuare un percorso di rafforzamento della propria attività e il bisogno di individuare nuove regole amministrative e nuovi percorsi formativi e didattici. Molte sono le attese da parte dei nostri cittadini su questa struttura. Vorrei fare una lamentela, a parte il tardivo incontro con il prof. Petrocelli, come sempre la minoranza non è stata portata a conoscenza degli elementari percorsi per raggiungere la scelta in tempi doverosi”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “La scelta del prof. Petrocelli vede la politica, mi  è sembrato di capire, unita in modo trasversale nel dichiarare la sua positività rispetto la persona scelta e per quanto abbia già prodotto come Rettore dell’università di Bari. Porgo quindi il mio ‘in bocca al lupo’ e quello del partito per un lavoro che sarà difficile. Il rettore deve individuare un percorso di sviluppo e deve mantenere un livello di eccellenza di corsi e un numero di iscritti marchevole.

Il compito è difficile perché ci ritroviamo una situazioni ibrida per cui l’università di San Marino, per poter essere riconosciuta, ha bisogno di accordi con altre università.

Se c’è un elemento di importanza strategica per il Paese, come l’università, non trovo scandaloso che il bilancio non sia perfetto in entrate e uscite, se c’è però un controvalore e porti a un’etichetta che abbiamo bisogno di riconquistare verso l’esterno. L’università, i suoi studenti e docenti potranno essere un valore in più per il nostro Paese”.

Marco Gatti, Pdcs: “Mi spiace sentire delle parziali verità. E’ vero che la Democrazia cristiana ha chiesto di approfondire e aspettare per verificare che le procedure che hanno portato alla candidatura fossero verificate e per attendere di vedere se chi ha denunciato dei fatti portasse a degli esposti in grado di inficiare la nomina. E’ stato doveroso attendere, anche alla luce di diverse uscite sui giornali. Non mi è piaciuto poi far passare questa fase di verifica come uno scontro della maggioranza, la Dc non si è mai permessa di indicare delle figure di gradimento al segretario di Stato. Si è detto tutt’altro e non va bene.

Si deve poi chiarire che l’indirizzo delle linee politiche sull’università spetta alla politica: noi mettiamo i soldi del bilancio dello Stato, i soldi dei cittadini nell’università. Diversa è la competenza per la sfera amministrativa-gestionale che spetta al Rettore e agli organismi universitari. Poi il controllo interno: anche qui non è che la politica vuole controllare, questo governo si è speso su una legge che tiene distinte le tre cose, ma rivendica di dettare le linee di indirizzo”.

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