San Marino. Consiglio, Grazia Zafferani e Sandra Giardi lasciano la maggioranza

San Marino. Consiglio, Grazia Zafferani e Sandra Giardi lasciano la maggioranza

Consiglio, Grazia Zafferani e Sandra Giardi lasciano la maggioranza

ANTONIO FABBRI Era nell’aria, ma le carte si scoprono in maniera dirompente quando le consigliere Sandra Giardi e Grazia Zafferani comunicano la loro scelta di uscire dalla maggioranza e di passare all’opposizione, rimanendo tuttavia collocate nel gruppo misto. Le dichiarazioni arrivano fragorose di fronte ad una maggiorana che rimane ammutolita, dai cui banchi nessuno interviene. Una uscita che era sì nell’aria, ma che nelle dichiarazioni delle consigliere assume una certa pesantezza. Anche perché sbugiardano palesemente le dichiarazioni dei Segretari di Stato che non più tardi dell’ultima conferenza stampa parlavano di “maretta ordinaria” e di “miglior governo possibile”.

Così in particolare dall’intervento della consigliera Grazia Zafferani emerge con chiarezza che la maretta è quotidiana, aspra e praticamente su tutto e che non è proprio il migliore dei governi possibili, parla di schema politico “involuto” in cui sembra si faccia a gara a fare il “paggetto del partito-stato forse destinato a governare per sempre il paese e trascinarlo nell’oblio, nell’incertezza, nell’incoerenza e nell’assenza di visione nelle scelte”.

Così Sandra Giardi contesta le modalità con cui “scelte importanti sono portate avanti da un Congresso di Stato sempre scollegato dal Consiglio grande e generale. Ho compiuto una scelta difficile già lo scorso anno -aggiunge – e ho dovuto ricredermi su scelte in cui credevo fortemente, soprattutto su certe persone, e questo è l’aspetto più doloroso. Ho lasciato il gruppo che ho contribuito a far crescere e ora anche una maggioranza di cui non condivido più le modalità di gestione del suddetto progetto politico”. Parole che pesano anche sul movimento Rete, lasciato dalla Giardi un anno fa.

E Grazia Zafferani rincara: “Questa legislatura è stata un viaggio in mezzo la tormenta senza punti di riferimento e in questo percorso ho perso i miei compagni di viaggio politico e ci sono stati momenti di grande tensione e disorientamento”. Punta quindi il dito contro la mancanza di condivisione delle scelte politiche tra segretari di Stato e maggioranza che “è stata una costante”. Ed è altrettanto chiara quando mette in fila una serie di considerazioni e dati di fatto che suonano come il de profundis del governo. “Ad oggi il programma di governo non esiste più – dice lapidaria – La crisi è aperta da diverso tempo e non si è concretizzata solo perché non sono state pianificate nuove alleanze. La maggioranza litiga su tutto tutti i giorni”.

Poi le considerazioni sulla “politica estera sammarinese” che pare “abbia iniziato un percorso nuovo, indirizzato a sostegno delle politiche economiche neoliberali occidentali, abbandonando un percorso longevo di neutralità”. L’intervento chiama in causa direttamente il Segretario per gli Affari Esteri, Luca Beccari, che afferma come non intenda criticare una scelta legittima, ma si schermisce dicendo che “quando le cose non funzionano le colpe non sono solo da una parte ma ci sono evidentemente delle divergenze che non hanno permesso di continuare a lavorare insieme”.

Solo questo il riferimento politico all’uscita delle due consigliere. Poi una replica sul voto alla risoluzione della Federazione Russa all’Onu: “Hanno dato voto contrario anche quei Paesi da sempre schierati contro il nazismo- chiarisce- perché in questo momento è stata proposta proprio da un Paese che sta portando avanti una politica di aggressione nei confronti di un altro Stato, basata sull’esigenza della lotta al nazismo presente proprio in quello Stato, ed evidentemente è stata considerata strumentale”.

Nella diatriba tutta interna alla maggioranza, le numerose critiche dell’opposizione sui temi già ribaditi che sono anche quelli alla base dello sciopero generale che si svolgerà per l’intera giornata di oggi.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo 

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