Processo Buriani-Volpinari, ieri le conclusioni delle parti civili. Difensori di Ercolani-Tabarrini e Avvocatura dello Stato hanno chiesto la condanna dei due giudici. La prossima udienza toccherà alla Procura fiscale e alle difese
ANTONIO FABBRI – Si è aperta ieri la fase delle conclusioni nel processo a carico dei commissari della legge Alberto Buriani e Antonella Volpinari, accusati di avere indagato in pool del caso di amministrazione infedele di cui sono accusati Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini, imputati in altro processo appunto per quel rinvio a giudizio la cui indagine si contesta in quest’altro procedimento davanti al Commissario della legge Adriano Saldarelli. Nella sostanza i due commissari delle legge sono accusati di abuso di autorità per avere indagato in pool, per l’accusa senza un mandato del dirigente, e di falsità ideologica per avere dichiarato che detto mandato c’era al giudice per i rimedi straordinari. (…)
“Abbiamo tutti tre gli elementi che qualificano l’imputazione: abbiamo l’abuso perché non c’è titolo generale né titolo speciale”, per l’indagine in pool, ha detto l’avvocato Gabriele Marra per l’Avvocatura dello Stato. “Abbiamo l’elemento soggettivo, perché la tipicità è talmente macroscopica che non si può pensare che la condotta non sia stata posta in essere con la chiara consapevolezza della illegittimità e della lesività. E terzo, c’è il profilo della rappresentazione non corrispondete al vero di un titolo abilitativo speciale”, cioè il famoso mandato, che per le parti civili manca, circa la possibilità di compiere l’indagine in pool. Quindi anche l’Avvocatura dello Stato ha chiesto la condanna che si riterrà di giustizia e il risarcimento del danno. Il processo è stato aggiornato al 13 giugno, quando sono previste le conclusioni del procuratore del fisco e le arringhe delle difese. Attesa poi la sentenza.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino