Donatella Filippi di Il Resto del Carlino San Marino: Lo scenario. Oggi l’Ufficio di presidenza / Dopo un minimo di 90 giorni si può tornare alle urne / Due ministri sbattono la porta: traballa il governo del Titano / Morri e Casali si dimettono: rischio elezioni anticipate a San Marino
(…) Gli stati d’animo sono diversi: c’è chi insiste per andare avanti, come Alleanza Popolare, il Partito democratico cristiano sammarinese va su tutte le furie e il Psd è contento, ma solo per metà. «La ritengo un’iniziativa assolutamente assurda —manda a dire il capogruppo del Pdcs, Luigi Mazza— nel momento in cui il Paese ha bisogno di portare avanti provvedimenti importanti come la riforma tributaria». Il secondo alleato della Dc, Alleanza popolare, parla per voce del suo capogruppo, Roberto Giorgetti. «E’ un gesto folle — dice — di fronte alla garanzia di uscita dalla black list. Se è possibile porteremo in Aula comunque la riforma tributaria». Dal Psd, pomo della discordia tra le fila del Patto, il capogruppo Claudio Felici, vede il bicchiere mezzo pieno: «Siamo soddisfatti per la maggior chiarezza politica che si è fatta, ma anche certamente preoccupati per la mancanza di un governo in questo momento e per i possibili effetti sui rapporti con l’Italia». Con le dimissioni dei due ministri, il Patto in Aula conterebbe solo su 28 voti e non avrebbe più la maggioranza. La legge vieta formazioni di maggioranze di governo diverse da quella scaturita dalle urne. Cosa succederà? Governo finito, o quasi, nonostante i tentativi di rianimazione che sono avvenuti nel pomeriggio di ieri. La lunga riunione, oltre tre ore, della direzione e del gruppo consigliare del primo partito di maggioranza non ha dato grandi certezze. Si sono affrontati i motivi della scelta di Nps e Moderati. Sicuramente ha inciso l’accelerata sul Psd, che ha spaventato i partiti più piccoli, timorosi di perdere peso in chiave futura. Ora si aspetta di capire come intenda muoversi la quasi ex maggioranza, anche se le elezioni a molti paiono l’unico sviluppo possibile. La Reggenza ha convocato per oggi Congresso di Stato e Ufficio di presidenza. La prassi vuole che venga poi riunito di nuovo il Consiglio per discutere: dopodichè dopo un minimo di 90 giorni si può tornare alle urne.
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