San Marino. CSdL: “Dissesti bancari e debito pubblico, tutta la politica è responsabile”

San Marino. CSdL: “Dissesti bancari e debito pubblico, tutta la politica è responsabile”

“È stata una puntata particolarmente ricca quella di ieri di “CSdL Informa”, che ha spaziato dai temi della Commissione d’inchiesta sulle banche, al debito pubblico, agli annunciati rincari delle utenze, fino alla situazione pandemica e ai provvedimenti adottati dal Governo. Giuliano Tamagnini, che come sempre ha condotto la trasmissione, ha sollecitato il Segretario Generale Enzo Merlini ad esprimere le sue prime valutazioni sulla relazione della Commissione d’inchiesta”.

CSdL fa il punto sull’incontro dedicato ai temi della finanza e delle banche. “Emerge in primo luogo – ha esordito Enzo Merlini – la quantità impressionante di interventi dello Stato per reperire il miliardo e 577 milioni di euro necessari per coprire i buchi delle banche. Dicevamo che l’80% del debito pubblico era originato dai dissesti bancari, invece è addirittura superiore a questa percentuale. La relazione ripercorre le varie vicende evidenziando come siano stati evitati danni ai risparmiatori, ma anche ai dirigenti delle banche; infatti, rispetto a questi ultimi, tolta qualche eccezione di cui non si conosce il risultato, non sono state avviate azioni di responsabilità.

È evidente che tutta la politica negli ultimi 20 anni ha contribuito a far sì che il nostro sistema bancario nascesse e si sviluppasse in maniera assolutamente fuori luogo. La commissione ha evidenziato che le banche sono state rilasciate in quella entità e in tempi così ristretti perché già gli scudi fiscali di allora avevano fatto defluire dalle quattro banche storiche una certa quantità di denaro, e quindi per recuperalo si è pensato bene di far nascere altri istituti di credito che potessero ricominciare a ricevere soldi “sporchi” dall’Italia. La politica di allora, pertanto, ha deciso di continuare a mantenere in piedi un sistema che era fondato sull’avere a San Marino soldi che da altre parti non potevano esserci. Poi siamo passati attraverso un periodo, quello relativo a banca CIS, nel quale a seguito della defenestrazione dei vertici di Banca Centrale l’Italia ci ha di nuovo messo gli occhi addosso. In questa banca si è consumata la vicenda relativa alla famosa cricca, che ha dato vita al non plus ultra del disastro.

In un passaggio della Commissione è scritto che le manleve rilasciate dal precedente Governo alle amministrazioni di Carisp non erano applicabili in caso di dolo o di colpa grave di quegli amministratori rispetto ai fatti commessi nell’esercizio delle loro funzioni. I vari Governi che si sono avvicendati, se non lo hanno fatto con dolo, sicuramente hanno una colpa grave nell’avere contribuito a determinare la situazione nella quale ci troviamo.

Eppure, nonostante questo, ancora oggi ascoltiamo esponenti politici che si scannano l’uno contro l’altro, nell’attribuirsi vicendevolmente le maggiori responsabilità sui dissesti bancari. Tutto questo non si può ascoltare! Specialmente quando poi si viene a scoprire, questa volta con dovizia di particolari, ad eccezione dei nomi, che diversi politici – almeno 30 – hanno beneficiato di finanziamenti bancari, e quindi sono anch’essi responsabili in prima persona dei buchi che qualcun altro ha dovuto ripianare. È verosimile pensare che vi siano altri politici che devono soldi alle banche, ma si sono coperti dietro a qualcun altro, che si è esposto al posto loro. È ammissibile che questi politici non vengano resi noti? Noi chiediamo che tutti i nomi dei grandi debitori delle banche siano pubblici, e riteniamo si debba verificare fino in fondo se è possibile recuperare tutto o in parte la loro esposizione, e per fare ciò si deve cominciare proprio dai politici. Se non si verrà a sapere chi sono queste 30 persone, sarà un’altra vergogna nella vergogna!

Sulla vicenda Varano, sembra che il procedimento che ha dato luogo a tutti i guai di Cassa di Risparmio potrebbe concludersi in una bolla di sapone. E quindi troverebbe conferma il fatto che quel procedimento avesse lo scopo preciso di mettere in difficoltà la stessa banca e lo Stato di San Marino. Quindi per qualcuno siamo delle vittime; è vero, però va anche riconosciuto – e qualche consigliere lo ha fatto – che quella vicenda è stata una conseguenza della nostra spregiudicatezza.”

Alla punta di ieri sono intervenuti anche il Segretario Confederale William Santi, il Segretario FULI Agostino D’Antonio, il Segretario FUPI Antonio Bacciocchi, il Segretario FUCS Stéphane Colombari, il Segretario FUPS Elio Pozzi.

Sugli aumenti delle utenze, è emerso durante “CSdL Informa”, sappiamo che c’è una bolla speculativa internazionale, che ha provocato rincari sul costo dell’energia e in particolare del gas. Abbiamo incontrato l’Autority per l’energia sottolineando che i rincari rischiano di provocare effetti economici pesanti sulle famiglie. Abbiamo chiesto di rivedere le soglie degli scaglioni di consumo, in modo che si incentivi l’utilizzo consapevole delle utenze e il risparmio. Occorrono misure e interventi specifici per tutelare chi ha redditi più bassi; chiediamo, come è stato fatto in altri paesi europei, tra cui l’Italia, che lo Stato intervenga anche in questo campo per calmierare le tariffe, soprattutto per i cittadini economicamente più deboli. Purtroppo al momento non abbiamo strumenti per verificare le reali disponibilità economiche e patrimoniali delle persone, e che ci permetterebbero di fare interventi non a pioggia, ma solo per le persone con maggiori necessità.

L’ISEE, l’equivalente dell’ICEE italiano, sarebbe lo strumento più indicato, ed è ora che lo Stato provveda ad attivarlo concretamente. Ad esempio, circa la metà dei pensionati ha redditi da pensione entro i 1.500 euro mensili; occorre evitare che i rincari in bolletta colpiscano quei soggetti che devono fare i conti con maggiori spese, in quanto hanno problemi di salute o devono sostenere i costi della badante.

Notizia di oggi: al termine dell’incontro sugli emendamenti del bilancio previsionale 2022, il Segretario Lonfernini ha annunciato che verosimilmente si riuscirà a contenere di parecchio l’aumento delle bollette. Verificheremo se e come ciò si realizzerà.

Sulle misure del Governo sulla pandemia, e in particolare rispetto ai settori della PA come la scuola, il Governo ha assunto provvedimenti restrittivi in maniera tardiva e con forti contraddizioni al proprio interno. Uno degli errori commessi è stato quello di avere abbandonato per lunghi periodi tutte le misure di prevenzione utili per contenere i contagi – come il distanziamento, le mascherine, l’igienizzazione – tant’è vero che il nostro paese fino a pochi giorni fa è stato ‘preso d’assalto’ da tante persone dall’esterno attratte da norme più permissive.

Rispetto al settore scuola, fin da prima dell’inizio dell’anno scolastico il sindacato aveva chiesto di ripartire con l’adozione di tutte le misure di prevenzione prima ricordate, ritenendole assolutamente indispensabili. Invece questo non è stato fatto; si è arrivati solo oggi all’obbligo per gli studenti sopra i 6 anni di indossare la mascherina, quando si poteva deciderlo molto prima. A tutt’oggi l’amministrazione pubblica non ha provveduto ad adempiere alla nostra richiesta di dotare di mascherine tutto il persone docente e non docente delle scuole. Questo è molto grave, e testimonia la sottovalutazione del problema e la mancata volontà del Governo di agire efficacemente sul piano della prevenzione del contagio utilizzando tutti gli strumenti utili a disposizione.

Alcuni interventi hanno sottolineato non esserci contraddizioni tra le nostre richieste, come quella di aumentare il contributo dello Stato nei Fondi Pensione, rispetto a quella di ridurre il disavanzo di bilancio. Riteniamo infatti che vadano reperite le risorse ove sono maggiormente concentrate. In tal senso l’ipotesi di emettere titoli di Stato rivolti al mercato interno è condivisibile: il debito estero rischia di strozzare il paese.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy