Rassegna Stampa – La vicenda è singolare e riguarda un episodio relativo all’ex Banca Cis, denunciato dal commissario straordinario Sido Bonfatti.
ANTONIO FABBRI. Al centro 200 banconote da 500 euro ciascuna, per un importo totale di 100.000 euro. Denaro contante che nessuno voleva di quel taglio. Così, secondo l’accusa, su disposizione dell’allora vice direttore Marco Mularoni, un operatore di sportello, Angelo Poggiali, procedeva a danneggiare le banconote con pieghe, tagli e imbrattamenti.
Una accusa che tuttavia non ha visto il vaglio e la verifica del giudizio perché il soggetto denunciante, la ex Bns oggi società di gestione degli attivi, difesa dall’avvocato Francesco Mazza, già nella prima udienza, il 26 maggio 2022, aveva dichiarato di voler ritirare la querela quanto meno nei confronti di Poggiali, difeso dall’avvocato Gianluca Micheloni. Remissione di querela che, tuttavia, si estende a tutti i coimputati, avevano rilevato, e ribadito ieri, i difensori di Marco Mularoni, Federico Fabbri Ercolani e Roberto Brancaleoni.
Dello stesso avviso il procuratore del Fisco, Roberto Cesarini, che comunque aveva rilevato come il reato di danneggiamento contestato fosse già prescritto.
Il Commissario della legge Elisa Beccari, nell’udienza di ieri, preso atto della remissione di querela, accogliendo le richieste delle parti, ha dunque dichiarato non doversi procedere.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23