San Marino. Demos vuole una “nuova politica capace di dialogo e forza”

San Marino. Demos vuole una “nuova politica capace di dialogo e forza”

Considerazioni di Demos sulla politica sammarinese attuale.

“La sessione consiliare di cinque giorni appena conclusa prevedeva un ordine del giorno ricchissimo di importanti provvedimenti. La ‘nuova’ maggioranza di tutti questi corposi provvedimenti si è portata a casa solo qualche decreto, la variazione di bilancio in prima lettura e la relazione del magistrato dirigente e della authority dell’energia.

Un po’ poco per una settimana di lavori consiliari nei quali il clima non è stato certo dei più festosi e sereni.

Per di più gli obiettivi dei nuovi segretari di Stato sono stati elencati ieri in conferenza stampa, e non nel Consiglio che li ha nominati, una mancanza di bon ton istituzionale che cela sicuramente qualche ‘difficoltà’.

Il punto centrale della sessione è stato senz’altro la relazione del magistrato dirigente sullo stato dell’amministrazione della giustizia.

Le riforme sulla giustizia sono state fatte, ma bisognerà attendere per capire se tutte le scelte sono state positive, di certo la gestione del dirigente Canzio è stata una gestione di livello e autorevole che sta portando maggiore serenità ed efficienza nell’amministrazione della giustizia.

Questo elemento positivo però non può esimere la politica nel fare le proprie riflessioni e continuare a tenere alta l’attenzione, affinché quanto accaduto in passato attorno alla gestione del Tribunale non si ripeta mai più e per assicurare ai cittadini una giustizia giusta, rapida e civile secondo i dettami dello stato di diritto.

Ed è su questo che la residuale maggioranza, che lo ricordiamo si è auto proclamata coalizione vincente delle elezioni del 2019, violando la verità dei fatti, ha dimostrato tutta la propria inconsistenza.

Demos ha affermato che per affrontare al meglio le sfide future non ci si può dimenticare che l’esplosione della conflittualità in Tribunale sia nata proprio dalla debolezza della politica.

E che la debolezza della politica nasce, anche, dallo spasmodico desiderio di controllo esercitato da parte del fronte ‘conservatore’ che ha cercato continuamente di impedire l’alternanza democratica e una dinamica di rinnovamento della classe dirigente del Paese.

Tante le riflessioni e gli elementi che sono stati evidenziati dai consiglieri di Demos come una ‘debolezza’ della politica, che ha preferito negli anni passati, e in parte ancora oggi, farsi guidare piuttosto che guidare le scelte.

Le nostre critiche non sono state gradite dal fronte conservatore e la reazione è stata piuttosto scomposta, dimostrando una suscettibilità marcata, probabilmente sintomo di profonda debolezza.

La politica è stata, ed è, fortemente condizionata da influenze esterne e non ha preso sempre decisioni autonome, anche nella corrente legislatura ci sono tracce che ciò possa essere accaduto, come sulla gestione del debito, sulle scelte di politica estera, sulle scelte di politica sanitaria e appunto anche sulle importanti scelte in tema di giustizia.

Lo ripetiamo, la bontà delle scelte sulla giustizia le monitoreremo nel tempo, ma gli interventi dei rappresentanti di Demos sono stati nella direzione di fare riprendere dignità e autonomia alla politica.

Per raggiungere questo obiettivo, i nostri consiglieri hanno affermato che occorre mutare il modello di relazioni politiche e creare fronti conservatori e progressisti più forti e coesi, e far sì che i due fronti siano capaci di cooperare sui grandi temi come quello, delle infiltrazioni criminali, delle scelte economiche, della giustizia appunto e soprattutto degli indirizzi di politica estera dirimenti, senza mai schierarsi in guerre guidate da altri.

Demos vuole una nuova politica capace di dialogo e di forza e per farlo occorre passare riportando rispetto, responsabilità, competenza e confronto nelle sedi della politica e non nelle conferenze stampa.

Come i nostri consiglieri hanno fatto e continueranno a fare”.

Demos

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