San Marino. Evasione fiscale, condannato imprenditore 63enne. Non versati al fisco oltre 62mila euro

San Marino. Evasione fiscale, condannato imprenditore 63enne. Non versati al fisco oltre 62mila euro

Ora l’uomo potrebbe decidere di ricorrere in appello.

ANTONIO FABBRI. Evasione fiscale, condannato imprenditore. Si è concluso lunedì, davanti al commissario della legge Simon Luca Morsiani, il primo grado del processo che vedeva imputato Mario Giuccioli, imprenditore 63enne di Verucchio titolare della “Gea – Progettazione manutenzione elettromeccanica”, presente al processo. L’uomo, secondo l’accusa, allo scopo di evadere le imposte in relazione l’anno 2016 aveva dichiarato costi non deducibili, contemplati in 50 fatture, emesse in quell’anno verso la società estera “Geb Cogitatio d.o.o”, società di cui lo stesso Giuccioli era amministratore. Fatture che quella stessa società, tra l’altro, non ha dichiarato come ricavi all’estero.

Aveva inoltre messo in deduzione spese per carburanti che non erano tuttavia inerenti l’attività della ditta. L’imputazione era quindi quello di aver dichiarato un minore reddito imponibile pari a 346.343 euro, con una conseguente evasione dell’imposta dovuta per complessivi 62.578 euro. Oltre al primo capo di imputazione relativo al periodo di imposta 2016, era contestato all’imputato anche un secondo capo di imputazione relativo al periodo di imposta 2017, nel quale si contestava una evasione di poco più di 26mila euro. Il giudice non ha tuttavia ritenuto integrato questo secondo capo di imputazione. Prima della decisione, comunque avevano formulato le proprie conclusioni l’Avvocatura dello Stato, costituita parte civile, con l’avvocato Alessandra Belardini, e il Procuratore Roberto Cesarini. Entrambi hanno chiesto la condanna ritenendo integrate le contestazioni di reato ed emergendo “la chiara volontà”, ha detto il Pf, di evadere l’imposta.

Diametralmente opposta la posizione dell’avvocato difensore, Alberto Francini che ha chiesto per il suo assistito “perché il fatto non sussiste”. In subordine il legale ha chiesto la pena nel minimo e i benefici di legge. Dopo la camera di consiglio il Commissario della legge Simon Luca Morsiani ha condannato l’imputato per il reato di cui all’articolo 389 comma 4 del codice penale, che punisce “chiunque, al fine di evadere tributi erariali (…) rende dichiarazioni utilizzando mezzi fraudolenti”.

Per questa imputazione, per il primo capo relativo evasione contestata per l’anno 2016, è stata stabilita dal giudice una pena a 9 mesi di prigionia, sospesa, multa per 1500 euro e a interdizione per un anno e mezzo dall’amministrazione di società. Condanna anche al risarcimento del danno a favore dell’Eccellentissima Camera, da liquidare in sede civile, e al pagamento degli onorari di costituzione della parte civile stessa. Assolto per il secondo capo relativo all’evasione che era contestata per l’anno 2017.

Possibile l’appello.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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