L’Informazione di San Marino: “Lascia molti dubbi la deliberazione del Consiglio giudiziario”

L’Informazione di San Marino: “Lascia molti dubbi la deliberazione del Consiglio giudiziario”

L’Informazione di San Marino. Lascia molti dubbi la deliberazione del Consiglio giudiziario

ANTONIO FABBRI – Con tutto il rispetto per il Consiglio giudiziario, che ha preso al sua deliberazione, non si possono però chiudere gli occhi di fronte a determinate circostanze che non sembra siano state compiutamente considerate. C’è un documento, un atto contenuto nel fascicolo sul caso “La Serenissima”, nel quale c’è scritto nero su bianco, con tanto di firma, che “IL DIRIGENTE” del Tribunale, Giovanni Canzio, “dispone” – non “disarticola”, “indica”, “astrae”… – c’è proprio scritto “dispone”, tutto in maiuscolo, “l’apertura di apposito procedimento penale per ciascuna segnalazione”. Ora, se l’italiano ha ancora un senso, significa che il dirigente non magistrato ha disposto l’apertura di “apposito procedimento penale per ciascuna segnalazione”.

Di questo la delibera (pubblicata a lato) del Consiglio giudiziario e adottata all’unanimità, non fa parola. Ne usa molte, invece, per descrivere il contorno, ma il nocciolo della questione è in quel documento, affogliato 2 del procedimento penale 137 del 2021, il “caso Serenissima” appunto. Documento firmato nel Dirigente nel quale viene anche indicato “precisamente per” che titolo di reato aprire il fascicolo: “il reato di cui all’art. 385 del codice penale”.

Inoltre il Consiglio giudiziario ne usa diverse di parole anche per definire “segnalazione”, il plico del Segretario Ciavatta al Dirigente, senza mai identifIcarlo come “esposto”. Missiva che invece, sempre nel documento, è lo stesso Dirigente non magistrato a qualificare esplicitamente come “esposto” quello di Ciavatta, proprio nella prima riga.

Tutto questo non può non essere rimarcato, per quel dovere di trasparenza e di “reale ricostruzione della vicenda” che proprio il Consiglio giudiziario invoca in premessa, a tutela del prestigio della magistratura, ma soprattutto a tutela del diritto dei cittadini ad avere conoscenza completa della verità dei fatti e degli atti.

 

Articolo tratto da l’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 20

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