San Marino. Truffa del cartellino, aperto il processo a quattro dipendenti dell’AASS

San Marino. Truffa del cartellino, aperto il processo a quattro dipendenti dell’AASS

RASSEGNA STAMPA – Gli imputati lavoravano presso il macello pubblico e sono accusati di timbrare il badge nonostante poi lasciassero il posto di lavoro per commissioni personali. Nelle indagini usate intercettazioni video

ANTONIO FABBRI – Truffa aggravata ai danni dello stato. Di questo devono rispondere quattro dipendenti pubblici in forza all’Aass, nello specifico al macello pubblico. Secondo l’accusa i quattro – difesi dall’Avvocato Federico Fabbri Ercolani e dall’avvocato Maria Selva – si sarebbero resi responsabili della cosiddetta “truffa del cartellino”, perché dopo aver timbrato lasciavano il posto di lavoro per effettuare delle commissioni personali. L’indagine era emersa a novembre 2022 per fatti contestati a partire dall’aprile di quell’anno.

I controlli della Polizia civile erano scattati in seguito a delle segnalazioni. Le indagini erano state condotte con l’ausilio di intercettazioni video autorizzate dall’autorità giudiziaria. In seguito alle verifiche dell’inquirente è stato quindi disposto il rinvio a giudizio e ieri si è aperto il processo a carico dei quattro dipendenti dell’Aass davanti al giudice Adriano Saldarelli.

I dipendenti accusati devono dunque rispondere a vario titolo di truffa aggravata ai danni dello stato.

Nell’udienza di ieri dedicata alle eccezioni preliminari e alle richieste istruttorie, gli avvocati difensori Federico Fabbri Ercolani e Maria Selva, hanno chiesto la remissione in istruttoria del procedimento per indeterminatezza del capo di imputazione, riscontrando come nel provvedimento che dispone il giudizio non venga contestata analiticamente a ciascun imputato la rispettiva condotta. Il Procuratore del Fisco Giorgia Ugolini, ieri in udienza affiancata della neo nominata Pf Manuela Albani, ha chiesto di rigettare l’istanza delle difese di remissione in istruttoria, sottolineando che se è vero che da un lato il rinvio a giudizio è scritto in maniera asciutta e non compare la schematica suddivisione delle condotte dei singoli imputati, dall’altro lato il fatto è descritto in maniera chiara e la condotta di ciascuno, così come la temporalità anche per chi risulta assunto successivamente alla data dalla quale decorrono le contestazioni, è descritta in maniera sufficientemente apprezzabile e intelligibile.

Il Commissario della legge Saldarelli, condividendo i rilievi della Procura fiscale ha evidenziato, con ordinanza letta in aula, che “la condotta materiale oggetto di contestazione risulta sufficientemente descritta negli elementi costitutivi previsti dallo schema legale del misfatto di truffa (condotta decettiva rappresentata dall’utilizzo irregolare dei cartellini di timbratura), risultato dell’inganno costituito dall’avere attestato falsamente la propria presenza sul luogo di lavoro, con l’evento dell’ingiusto profitto integrato dallo stipendio illegittimamente percepito, anche con riferimento ai singoli apporti concorsuali ascritti agli imputati”.

Il giudice ha quindi disposto procedersi oltre aprendo l’istruttoria dibattimentale con la richiesta degli elementi di prova. Ha di seguito ammesso le richieste testimoniali formulate dagli avvocati Selva e Fabbri Ercolani.

Nel processo non è costituita parte civile l’Avvocatura dello Stato, poiché il danno nei confronti dell’ente pubblico è stato già risarcito all’Azienda dei servizi. Il processo è stato quindi ag- giornato al 22 febbr aio quando entrerà nel vivo l’istruttoria dibattimentale con l’audizione dei primi testimoni.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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