San Marino. Incentivo per le attività marittime. Adottato il decreto che fa discutere

San Marino. Incentivo per le attività marittime. Adottato il decreto che fa discutere

Non è piaciuta in particolare la soppressione della imposta straordinaria sui beni di lusso. “Istituiva un principio importante di redistribuzione della ricchezza”.

Sgravi per le società che esercitano trasporto marittimo e abolizione della tassa sul lusso, scaramucce in aula durante la ratifica del decreto che alla fine è stato comunque adottato dall’aula. Il provvedimento “Regime applicabile alle società sammarinesi che effettuano trasporto marittimo di persone e cose o altre attività commerciali marittime” introduce degli incentivi per favorire l’incremento delle registrazioni nel registro nautico sammarinese e lo sviluppo del settore marittimo, tra cui l’abolizione dell’imposta straordinaria sui beni di lusso.

Al contenuto del decreto, Rete ha presentato emendamenti abrogativi ad ogni articolo, per ribadire la sua contrarietà al provvedimento, e poi in subordine degli emendamenti modificativi. Emanuele Santi di Rete, spiegando gli emendamenti all’articolo 1, ha dichiarato: “Va bene incentivare un settore che potrebbe dare entrate, ma di fatto con questo decreto andiamo a dire che sul settore della navigazione marittima lo Stato tasserà ‘zero euro’- motiva- questo non è incentivo, ma un regalo a chi investe in questo settore”.

“Lo Stato prende ‘zero’ quando non si hanno attività economiche che aprono”, ha replicato il Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, proponente del decreto che “ha al contrario – ha aggiunto – l’obiettivo di incrementare le iscrizioni al registro nautico sammarinese e lo sviluppo del settore. Al centro del dibattito era già stato, la scorsa settimana, in particolare, l’Articolo 3, relativo alla soppressione dell’imposta straordinaria dei beni di lusso. Per Santi quella ‘tassa’ “istituiva un principio importante: a chi aveva dei beni di lusso, in questo caso imbarcazioni e aeromobili, si chiedeva di pagare una cifra equa per la redistribuzione della ricchezza- spiega- qui invece si toglie l’imposta a chi è molto facoltoso, ed è un riflesso plastico di cosa intendono governo e maggioranza per equità, ovvero premiare chi ha già di più e dimenticarsi chi ha meno”.

Il segretario Gatti ha messo dal canto suo a confronto ‘principi’ e numeri: “Qui parliamo di un’entrata massima annua di 60-65 mila euro, quindi è qualcosa di simbolico – chiarisce – ma dobbiamo puntare ad aumentare gli introiti per lo Stato”. La logica è quella al contrario di andare ad abrogare quell’imposta per stimolare entrate con un numero maggiori di registrazioni di navi commerciali,“perché – afferma il segretario alle finanze – 60mila euro con poche registrazioni in più le recuperiamo, anzi le superiamo abbondantemente”.

Tutti gli emendamenti di Rete al decreto, sia gli abrogativi che i modificativi, sono stati respinti. Alla fine il Decreto n. 101 per incentivare le attività legate al registro navale sammarinese è ratificato con 24 voti a favore, 7 contrari e 1 non votante.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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