Accordo radiotelevisivo Italia-San Marino, a settembre il voto definitivo in Senato

Accordo radiotelevisivo Italia-San Marino, a settembre il voto definitivo in Senato

Accordo radiotelevisivo, ultimo passaggio al Senato per la ratifica. Il protocollo è stato già ratificato dal Titano a fine 2021. Il 31 maggio scorso era arrivato l’ok della Camera. Il 5 settembre il voto definitivo. L’intesa per il 2023 prevede 4,5 mln di contributo dall’Italia a San Marino a fronte della dismissione del canale 51 e del non utilizzo di altri canali

ANTONIO FABBRI – Ultimo passaggio per l’accordo in materia radiotelevisivo tra l’Italia e la Repubblica di San Marino.

Dopo la ratifica dello scorso 31 maggio alla Camera dei deputati, è in calendario per martedì 5 settembre alle 16 e 30 il voto del medesimo disegno di legge di ratifica da parte del Senato.

Si tratta quindi della “Ratifica ed esecuzione del Protocollo emendativo dell’Accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino, con Allegato, del 5 marzo 2008, fatto a Roma il 27 settembre 2021”.

Il disegno di legge viene presentato dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti e con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Nella relazione al Pdl i presentatori spiegano, come già illustrato alla Camera dei Deputati, che “il Protocollo in esame apporta una serie di emendamenti all’Accordo in materia radiotelevisiva tra l’Italia e la Repubblica di San Marino, fatto Roma il 5 marzo 2008 ed entrato in vigore il 7 dicembre 2015. L’Accordo in materia radiotelevisiva ha consentito sin dalla sua originaria conclusione nel 1987 una pacifica convivenza nel servizio radioelettrico tra i due Stati, regolando l’uso delle frequenze assegnate. Inoltre l’Accordo ha costituito la base della cooperazione culturale tra i due enti concessionari del servizio pubblico, la RAI- Radiotelevisione italiana e la San Marino RTV. L’esigenza di rinegoziare l’Accordo in vigore (stipulato nel 2008, ratificato e reso esecutivo ai sensi della legge 29 settembre 2015, n. 164) deriva dall’intervenuta necessità di ridefinire l’assetto delle frequenze radio-televisive per consentire la realizzazione del sistema a tecnologia 5G in Italia: in tale contesto, il canale 51, il cui uso su parte del territorio italiano è stato riconosciuto alla Repubblica di San Marino nell’ambito dell’Accordo attuale, è stato dismesso da quest’ultima nel 2021, per consentire allo Stato italiano di dedicare le relative frequenze al nuovo sistema 5G nel rispetto delle scadenze previste”.

Lo spegnimento del canale 51 e l’inutilizzo di altri canali E infatti entro l’ultimo trimestre il 2021, in seguito alla ratifica dell’accordo da parte di San Marino, era in programma l’improrogabile spegnimento del canale 51, tra l’altro già assegnato attraverso un’asta da parte dell’Italia ad un gestore telefonico. Circostanza che sul Titano aveva generato un dibattito politico sul merito del protocollo di intesa e sull’adeguatezza del contributo aggiuntivo fornito dall’Italia al Titano.

Sta di fatto che “nell’ambito delle relazioni amichevoli tra i due Stati e nel comune interesse a proseguire la cooperazione in ambito radiotelevisivo – si legge sempre nella relazione del go- verno italiano che accompagna il disegno di legge – il Protocollo emendativo impegna l’Italia a facilitare la conclusione di un accordo tra la San Marino RTV e un operatore nazionale italiano al fine di assicurare il trasporto di un programma della San Marino RTV su una rete che fornisca la copertura di ambito nazionale nel territorio italiano.

Il Protocollo emendativo prevede inoltre che la Repubblica diSan Marino non porrà in esercizio i canali 7, 26 e 30 DVB nonché 12B e 12C DAB”. Fin qui gli impegni del Titano.

Il contributo aggiuntivo a San Marino Quindi cessione del canale 51 già mandato all’asta, con entrate miliardarie per l’Italia, e assegnato a un gestore telefonico e il non utilizzo di altri canali impegnano con il protocollo emendativo a un adeguamento aggiuntivo degli importi conferiti dall’Italia al Titano per la Rtv.

A fronte degli impegni per San Marino, il “Protocollo emendativo – si legge sempre nella relazione del governo italiano accompagnatoria la progetto di legge – ridetermina l’importo della somma forfetaria annuale per gli oneri derivanti dall’attuazione dell’Accordo nella misura di euro 4.530.000 per l’anno 2023, di euro 4.581.000 per l’anno 2024, di euro 4.648.000 per l’anno 2025 e di euro 4.718.000 annui a decorrere dall’anno 2026. Il Protocollo emendativo modifica altresì le attribuzioni della Commissione mista tra i due Stati, affidandone il coordinamento ai rispettivi ministeri degli Affari Esteri e incaricandola di verificare la corretta applicazione dell’Accordo”.

Così quindi la relazione del disegno di legge che verrà posto in ratifica al Senato il prossimo 5 settembre.

Un Accordo che, ancorché ratificato da San Marino, vide un dibattito acceso in sede politica.

Infatti, nella Commissione Esteri, a fine 2021, prima della ratifica in consiglio, venne fatto notare dalle opposizioni che comunque per trasmettere in Italia occorrerà una somma importante, riducendo di fatto l’utile per San Marino. Come dire verrà dato un contributo aggiuntivo che però il Titano dovrà subito reimpiegare per il canale di trasmissione nazionale.

Inoltre, lamentavano le opposizioni, l’Italia ha fatto un’asta per vendere la frequenza 51 agli operatori di telefonia prima di fare l’accordo con la Repubblica.

Sempre all’epoca aveva ricordato il Segretario di Stato Luca Beccari: “Possiamo anche dire che le nostre frequenze valgono x e y, ma poi n on possiamo pretendere che la controparte continui a investire su Rtv. Potevamo percorrere la strada della perizia nella misura in cui non ci interessava più avere una Tv di Stato, ma se il nostro obiettivo è mantenere Rtv, la scelta individuata mi pare rappresentare un accordo di mutuo interesse”, aveva dichiarato Beccari.

Ma oramai anche queste considerazioni di fine 2021 sono storia, vista l’avvenuta ratifica da parte del Titano, visto lo spegnimento e la cessione del canale 51, e vista l’imminente ratifica al Senato dopo quella già avvenuta alla Camera lo scorso maggio.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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