San Marino. Finisce condannato a 8 mesi per appropriazione indebita

San Marino. Finisce condannato a 8 mesi per appropriazione indebita

L’informazione di San Marino

Aveva fatto accordi con lo stato per assumere 20 persone. Finisce condannato a 8 mesi per appropriazione indebita

Antonio Fabbri

E’ stato condannato per appropriazione indebita di due auto a 8 mesi di prigionia e 600 euro di multa, pena sospesa. La sentenza a carico di Davide Natalini, ex amministratore della Leon engeneering società oggi in fallimento, è stata pronunciata ieri dal giudice Roberto Battaglino. 

Natalini è noto sul Titano in quanto, qualche anno fa, doveva dare vita ad una impresa con un piano occupazionale di 20 dipendenti, con tanto di accordo, firmato davanti a fotografi e cronisti, con la Segreteria di Stato al lavoro. Doveva operare nell’ambito del trattamento dei rifiuti tramite impianti a biomassa destinati ad aziende agricole, rivolgendosi prevalemtemente al mercato estero con produzione degli impianti industriali per la cogenerazione di energie rinnovabili a San Marino, dove aveva sede anche l’amministrazione dell’azienda. Per un certo periodo si era pure parlato della possibilità di realizzarne uno sul Titano di questi impianti, con conseguente dibattito anche politico sul progetto.

Aveva pure dato vita ad una squadra corse da rally che portava il nome della sua società: “Leon Engineering”. Doveva realizzare tutto questo e molto di più, ma è invece finito a giudizio, ieri, per appropriazione indebita di due auto, una Opel Insignia e di una Cinquecento Fiat. Valore 50mila euro circa. Il 45enne di Bologna, a seguito della risoluzione dei contratti di leasing, avrebbe dovuto restituire le due automobili che aveva in uso, ma non lo ha mai fatto. Anzi, secondo l’accusa, i beni, in uso alla società decotta che aveva contattato i leasing sono stati trattenuti da Natalini anche dopo le sue dimissioni dall’amministrazione della società. i leasing erano stati contratti originariamente con Fincompany e poi finiti a Banca-Cis che ha rivendicato la restituzione delle due auto. Le vetture sono state richieste indietro due volte, con intimazioni a febbraio 2015 e marzo 2015. Nonostante i solleciti, tuttavia, Natalini, secondo l’accusa, ha rifiutato di restituire le auto. E’ quindi scattata la denuncia per appropriazione indebita e di seguito il rinvio a giudizio.

La difesa, sostenuta dall’avvocato Alessandro Scarano, ha dal canto suo sostenuto in seguito alle sue dimissioni Natalini, nel marzo del 2015, lasciò le due auto nel parcheggio della società, e che fu proprio una sua denuncia che consentì il recupero di una delle due vetture. Una versione che, evidentemente, non ha tuttavia convinto il giudice Roberto Battaglino che ha emesso sentenza di condanna. Possibile il ricorso in appello.

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