San Marino. Riforma pensioni in Consiglio, Spagni Reffi: “Il sistema oggi non è equo. È necessario un vero patto intergenerazionale”

San Marino. Riforma pensioni in Consiglio, Spagni Reffi: “Il sistema oggi non è equo. È necessario un vero patto intergenerazionale”

Nel pomeriggio il Consiglio Grande e Generale prosegue con il dibattito sul Progetto di legge in 2^ lettura “Riforma del Sistema Previdenziale” presentato dal Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, la Previdenza, Roberto Ciavatta.

“Tendiamo – dice Riccardo Stefanelli (Pdcs) – a considerare le pensioni come una problematica contabile, si interviene per lo sbilancio tra entrate e uscite e viene spontaneo pensare che con un riordino della gestione si risolva il problema una volta per tutte. Ci si lamenta molto dicendo che anche questo intervento non sarà risolutivo perché si pensa che una norma di carattere tecnico contabile possa risolvere la questione una volta per sempre. L’aspetto contabile certo è importante, ma sono le dinamiche sociali quelle che determinano le problematiche maggiori”.

“Questa riforma – evidenzia Emanuele Santi (Rete) – arriva dopo tanti mesi di confronto finalmente a questa seconda lettura. Il fatto che ci sia stato un confronto vero, e anche duro, viene riconosciuto anche nella lettera inviata dai sindacati, ma è chiaro che ci sono distanze che non sono state colmate”. “Dalla piazza i sindacati hanno richiamato la politica, e non solo il governo o la riforma previdenziale come motivazione dello sciopero. Occorre che ci rendiamo conto di quello che dovrebbe fare la politica, non affrontare le questioni del momento, quando ci troviamo nel collo della bottiglia ed è difficile fare politiche di ampio respiro” è l’appello di Iro Belluzzi (Libera).

Da Rete, Alberto Giordano Spagni Reffi, sottolinea che “questa riforma non poteva essere più aspra di così. Per tutti è difficile accettare che non possiamo più vivere nel paese in cui abbiamo vissuto per tanti anni, ma è solo tornando a lottare per quelli che sono veramenete i diritti- e riconoscendo ciò che è un diritto e ciò che è un privilegio- che possiamo far fronte alla situazione del paese. Questo sistema non è stato variato per 40 anni e tutto ciò andrà a danno di chi sta lavorando ora, e soprattutto di chi andrà a lavorare poi. Esisterà una sproporzione enorme tra chi è andato in pensione qualche anno fa e chi andrà in pensione tra qualche anno, e non è equo. È necessario un vero patto intergenerazionale.

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