Italia e Svizzera continuerebbero a trattare per la stipula di un accordo sul mantenimento del segreto bancario svizzero (cui sarebbe interessata anche la Repubblica di San Marino) con un forte ritorno economico per lo Stato italiano. Addirittura con condizioni migliorative rispetto agli analoghi accordi Svizzera-Germania
e Svizzera-Inghilterra, ancora, in effetti, da ratificare. A suo tempo si era parlato di un coinvolgimento anche
di San Marino.
Ne tratta Giovanna Boursier di Corriere della Sera: Accordo fiscale, si tratta. Ma la Svizzera non rinuncia al segreto bancario
Questione non da poco, che aveva già bloccato le trattative col governo
Berlusconi (anche se l’ex ministro Tremonti aveva varato lo scudo 2009 con
appena il 5% di aliquota) e che sembra riproporsi adesso. Mentre, oltretutto, i
giornali scrivono che da una parte l’Europa minaccia sanzioni a Berlino e Londra
perché gli accordi sull’imposta liberatoria non rientrerebbero negli standard
Ocse in materia di trasparenza e informazione fiscale, e dall’altra annuncia di
voler ampliare la direttiva sulla fiscalità del risparmio per arrivare nel 2017
allo scambio automatico di informazioni tra autorità fiscali, a cui dovrebbe
aderire anche la Svizzera che per ora ha firmato con 36 paesi ma non con
l’Italia, accordi basati sugli standard Ocse in cui lo scambio di informazioni
avviene solo su richiesta.
Leggi l’articolo di Giovanna Boursier, Corriere della Sera