San Marino. Libera: “Aumenti dei costi della PA di 4 milioni …e Berti afferma che serve più organico”

San Marino. Libera: “Aumenti dei costi della PA di 4 milioni …e Berti afferma che serve più organico”

Il partito propone il ritiro degli articoli sulle residenze fiscali non domiciliate e si dice pronto a ritirare gli emendamenti. “Stiamo perdendo tempo. Focalizziamoci su politiche sociali e associazione Ue”

Libera rilancia la proposta di ritirare gli articoli dell’assestamento di bilancio sulle residenze fiscali non domiciliate e, in cambio, si dice disponibile a ritirare buona parte degli emendamenti, salvo quelli sulle politiche sociali, sull’inflazione e gli aiuti alle famiglie più in difficoltà. Poi chiede di focalizzare il tempo e l’attenzione sull’accordo di associazione Ue e a veri progetti di sviluppo, e non soltanto a espedienti per aumentare la spesa corrente. In questo si inseriscono le critiche sulla inversione di tendenza rispetto al contenimento della spesa, con la Pa che ha avuto nuove assunzioni e maggiori costi nell’ultimo anno per 4 milioni. E non è finita dato che si propone un ulteriore incremento di organico.

La riflessione è di Guerrino Zanotti che, tuttavia, parte dal patema dei numeri. “Con la nuova maggioranza ridotta nei numeri siamo bloccati nei lavori consigliari sulla legge di variazione di bilancio, nella quale il governo ha voluto inserire le residenze fiscali non domiciliate. Riteniamo che non sia questo il modello di sviluppo che San Marino deve perseguire. E’ un modello effimero. Invece è assolutamente necessario che il governo in questa fase di stallo ritiri quei due articoli e Libera ha dato disponibilità a ritirare una serie di emendamenti che ha presentato tenendone fermi alcuni che riteniamo di primaria importanza per il momento che sta vivendo il paese: calmieramento del mercato immobiliare; assegni familiari, aiuti alle giovani coppie e tutte quelle politiche di sostegno alla cittadinanza”.

Poi aggiunge: “Si deve costruire un modello di sviluppo sia sulle imprese piccole e medie esistenti sia su nuovi investimenti che arrivano dall’estero. Invece il governo è appiattito completamente sulla Pa. Anche nella scorsa legislatura si stava invertendo una tendenza proseguendo una linea già iniziata in precedenza. Ovvero quella di snellire la Pa e nel 2019 si era registrata una diminuzione di oltre 100 unità.

In questa legislatura i dati dell’ultimo anno, hanno visto l’aumento di organico di oltre 150 unità e i costi del personale in questo ultimo anno, vedranno probabilmente un aumento di oltre 4 milioni. Crediamo che questo sia sconsiderato, perché non si può predicare la spending review e invece di fatto si vanno a fare assunzioni e addirittura si fanno annunci come quelli del Segretario agli Interni Gian Nicola Berti che ha dichiarato necessario implementare l’organico della Pa. Ancora? Non abbiamo un bilancio che ci consenta di esporci in maniera sconsiderata nell’aumento della spesa corrente. Ci sono impegni con debito estero, occorre invertire la rotta”.

Gli fa eco Iro Belluzzi: “Stiamo facendo ostruzionismo con tutto il garbo e civiltà che si confà a una sede istituzionale, ma vogliamo fare così comprendere a cittadinanza e maggioranza che il governo che è in piedi non ha più capacità, né spinta, né idee. Stanno resistendo a qualcosa che non ha senso. E’ come chi vuole fermare il tempo e gli accadimenti. I governo non c’è più, la maggioranza non c’è più, ma non vuole elaborare il lutto. Si sta riproponendo il Des con le residenze fiscali non domiciliate. Senza progetti che veramente potrebbero cambiare l’approccio del paese in funzione del passaggio fondamentale di associazione all’Ue. E’ surreale il clima che si respira. A noi sorge il sospetto che si voglia temporeggiare per arrivare a fattori speculativi sul sistema finanziario e bancario. Sappiamo che ci sono delle banche nell’interesse di qualche investitore, per poterle acquisire nel momento in cui il sistema dell’Ue permettere a quel settore di tornare ad essere competitivo. Il Segretario alle finanze deve spiegare perché si tiene in piedi qualcosa che non ha ragione di essere”.

Tira le fila e sintetizza la posizione di Libera, Vladimiro Selva. “C’è un paese che ha da un lato necessita di scelte epocali per l’adesione all’Ue. Che vanno fatte su contenuti che però al momento mancano. La nostra proposta è ritirate gli articoli 10 e 11 (che ieri però sono entrati in discussione, ndr.), e a ritirare gran parte degli emendamenti. La legge è necessaria perché non vogliamo fermare l’amministrazione dello stato, però approviamola velocemente e concentriamoci sul percorso di associazione, convochiamo la commissione mista e mettiamoci subito a discutere vero tema che è l’associazione all’Ue”, conclude Selva.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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