San Marino. Libera: “Il tana libera tutti è ormai vicinissimo”

San Marino. Libera: “Il tana libera tutti è ormai vicinissimo”

“Altro che riforme: qui c’è da sperare che questi personaggi non tocchino più nulla! Ma siamo certi, certissimi che una volta portato a casa il pacchetto giustizia, vero collante elettorale che ha messo assieme questa accozzaglia di forze diversissime fra loro e che dunque i “debiti” contratti da partiti e consiglieri verranno “ripagati”, assisteremo ad uno spassosissimo tana libera tutti”.

Libera attacca così la maggioranza ed in particolare il movimento Rete, sostenendo in una nota che “i fatti ancora una volta smentiscono i proclami governativi, fra cui spiccano le foto del Segretario alla Sanità, che favellano di improbabili accordi sanitari via Dubai”.

Ma nel mirino di Matteo Ciacci e compagni finisce il caso Chiesanuova, “dove la chiusura della locale filiale di Carisp la dice molto lunga su quali siano le priorità della governance e dello stesso Congresso di Stato. Già perché se è vero che mancano i soldi per i sammarinesi, che in questo modo perdono un fondamentale presidio del territorio, per assumere i compagni di merenda qualche euro si trova sempre. Ogni riferimento a qualche Consigliere duro e puro (quando era all’opposizione chiaramente) è puramente voluto”.

Ma c’è davvero ben poco da ironizzare – si legge ancora – leggiamo con preoccupazione le parole del Capitano di Castello, Marino Rosti, il quale senza tanti giri di parole si ritiene sempre più abbandonato a sé stesso, tanto da essere pronto a rimettere il proprio mandato, visto il modo in cui vengono trattate le Giunte.

Quanto accade a Chiesanuova è solo la classica goccia che fa traboccare il vaso visto che ormai quasi ogni Castello lamenta problemi irrisolti, ma soprattutto la completa mancanza di dialogo e condivisione da parte del governo.

Ricordiamo ai sammarinesi, ma anche alla stessa diretta interessata che probabilmente non se lo ricorda più, come la delega ai Rapporti con le Giunte di Castello sia in capo ad Elena Tonnini.

Coloro che ieri arruffavano le folle con megafoni e frasi ad effetto, oggi lasciano sole queste realtà che sono restate le uniche a garantire socialità e senso di appartenenza civile. Lasciate sole a difendersi dalle decisioni calate dall’alto prive di senso di comunità, e che tolgono servizi essenziali a gruppi di cittadini anche anziani, che spesso non hanno la possibilità di spostarsi presso i castelli dove i servizi sono erogati.

Alla nostra Segretaria di Stato probabilmente fischieranno le orecchie ricordando le parole di poco tempo fa del sindacato, il quale – guarda un po’ – parlava di come la restaurazione del dominio della politica sulla Pubblica Amministrazione procedesse spedita. Insomma, basta unire i puntini e spesso e volentieri compare Rete la quale, come abbiamo spesso avuto modo di scrivere, ormai non deve più farsi insegnare nulla dalla Dc, anzi!

Dalla giustizia, al debito, alla riforma IGR, per non parlare dello stato in cui versa la sanità ed il grande debito pubblico accumulato”.

“Così invece di risolvere i problemi – conclude la nota – i tantissimi problemi dei cittadini, dovremo sorbirci ancora una volta il teatrino dei penultimatum, dei rimpasti e degli aut-aut dei vari personaggi in cerca se non di gloria, almeno di una poltrona…”.

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