San Marino. Libera: “archiviata la collaborazione con Boeri, Canti passa all’urbanistica fai da te”

San Marino. Libera: “archiviata la collaborazione con Boeri, Canti passa all’urbanistica fai da te”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Libera.

30.000 mq edificabili in aperta campagna su aree private a Cà Montanaro
La più grande variante di PRG dopo quella del polo della moda.

La prossima settimana arriverà in Consiglio Grande e Generare l’ennesima variante di PRG promossa in questa legislatura. Se le altre porcate fino ad oggi erano certamente discutibili, questa è a dir poco aberrante.
Come spesso accade, quando è il Segretario in questione a promuovere qualsivoglia iniziativa, il progetto di legge ha un titolo certamente altisonante “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per l’attuazione di interventi finalizzati alla creazione di infrastrutture pubbliche per la sostenibilità ambientale ed energetica, sportive e per l’attuazione di interventi rivolti alle imprese, finalizzati allo sviluppo economico ed occupazionale della Repubblica di San Marino”.
Canti ci ha abituati a titoli ad effetto con cui dà l’impressione di poter risolvere, una volta per tutte, i gravi problemi che attanagliano il paese: dal piano nazionale dei marciapiedi a quello delle isole ecologiche, dalle opere prioritarie a quelle strategiche e a quelle d’interesse nazionale, dal progetto strade sicure alle Strategie per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU – solo per citarne a memoria alcuni.
Purtroppo per lui, le bugie han le gambe corte e puntualmente si è capito di essere di fronte all’ennesima attività di propaganda, becera, costosa (consulenze a pioggia) e senza mai un risultato. Si è capito anche che dietro a quelle iniziative di certo non c’era il bene del paese, ma ben altro.
Ma veniamo alla variante di PRG in questione.
Se davvero il progetto di legge avesse come scopo “l’attuazione di interventi finalizzati alla creazione di infrastrutture pubbliche per la sostenibilità ambientale ed energetica, sportive e per l’attuazione di interventi rivolti alle imprese, finalizzati allo sviluppo economico ed occupazionale della Repubblica di San Marino”, sorge spontanea una semplicissima domanda: perché si rendono edificabili (ad uso residenziale con indice di classe 3) 30.000 mq (l’equivalente di 6 campi da calcio) di terreno in aperta campagna, riconducibili (a quanto ci risulta) ad una singola proprietà privata?
Per il contestatissimo polo della moda, l’area trasformata in edificabile era appena 20.000 mq più grande di queste.
Noi di Libera, abbiamo imparato bene che, con questa Segreteria di Stato, non bisogna mai fermarsi al titolo, ma si deve guardare bene cosa in realtà si celi dietro.
Non sarà che i colleghi di maggioranza e di Governo del Segretario Canti, invece, questa cosa la debbano ancora imparare?
Sembra incredibile, infatti, che nel 2023, senza alcuna pianificazione generale, con l’ennesimo intervento a stralcio, la maggioranza possa voler trasformare in zone residenziali ad intervento diretto 30.000 mq di terreno in aperta campagna, alcuni, addirittura, ricompresi nelle aree instabili dalla legge n.126/2005 e serviti da strade e sotto servizi irrisori.
Sta di fatto che, il 22 maggio scorso, il Congresso di Stato ha adottato quel progetto di legge e la prossima settimana se ne discuterà in Consiglio.
E’ possibile che questa cos(in)a sia sfuggita a tutti; che tutti si siano fermati al titolo quando in realtà avevano davanti la più grande variante di PRG dopo il polo della moda. Ma una cosa del genere, come può essere passata inosservata a chi il territorio lo conosce letteralmente a memoria, per foglio e particella?
Non sarà che a volte convenga far lo scordato? Che magari, negli anni, di promesse ne siano state fatte parecchie e ad alcune, quelle che contano, si debba dar necessariamente risposta? Che, con il poco tempo a disposizione e un PRG che pare non debba nascere nemmeno in questa legislatura, questi pochi mesi rimasti debbano essere ben sfruttati?
Se fino ad ora, tutte le iniziative serie a sostegno delle imprese, dell’economia sana e delle infrastrutture (permute, pubbliche utilità ecc.) hanno sempre avuto il sostegno di Libera, in qualche caso addirittura determinate, sia dentro che fuori dall’aula consigliare; a questo modo anni ’90 di gestire il territorio (iniquo, barbaro e speculativo), non potremo che opporci con ogni mezzo, nella speranza che anche dai banchi della maggioranza ci sia chi sarà capace di scrollarsi di dosso remore reverenziali e si capace di mandare qualche chiaro segnale di dissenso.
Di certo i cittadini hanno capito cosa sta succedendo ed forse è anche per questo che chi ancora ha un po’ di potere da gestire ben si guarda dall’andare al voto.

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